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L'Italia a 40 gradi. L'Inps apre alla Cig

Ospedali affollati. I sindacati chiedono lo stop al lavoro. La Fiat "chiude" Pomigliano

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È la settimana più calda dell'estate. Lo si avverte dagli accessi ai pronto soccorso che crescono, secondo le stime della Società di medicina d'urgenza, mediamente dal 15 al 25% soprattutto nel Centro-Sud. Lo si capisce dal consumo dell'energia elettrica che ieri ha raggiunto i 57,85 GW a causa dei condizionatori spinti a «palla». Lo si avverte nel disagio di chi lavora in luoghi chiusi che possono diventare serre. Ieri alcuni dipendenti del tribunale di Roma si sono sentiti male «vittime» dei condizionatori andati in tilt e sostituiti da timidi ventilatori che hanno messo a dura prova la lucidità mentale di chi ha dovuto lavorare con temperature africane.

Non è un caso che i sindacati proprio ieri siano intervenuti per invocare un cambio di passo sull'organizzazione del lavoro in questa settimana dal clima torrido. Il leader Cgil Maurizio Landini, dopo due casi di morti sul lavoro a causa del caldo, chiede incontri urgenti con le aziende per negoziare modifiche temporanee di per turni e orari soprattutto da chi è più esposto al caldo. E in casi estremi propone anche l'astensione delle attività. Del resto, l'Inps in una nota ricorda che la Cassa integrazione si può ottenere per tutte le fasi di lavoro «in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l'utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore» in cui le temperature percepite superiori a 35 gradi seppur la temperatura reale sia inferiore al predetto valore. E ieri Stellantis ha mandato a casa gli operai di Pomigliano per il troppo caldo. Persino il ministro della Salute Orazio Schillaci, a Roma a margine dell'assemblea nazionale della Coldiretti ha suggerito di «evitare, se possibile, lavori estremi nelle ore più calde».

Ma nella capitale, dove oggi saranno superati i 40 gradi, anche la spazzatura rasenta l'emergenza sanitaria. Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, denuncia «una raccolta dei rifiuti insufficiente e i cassonetti strabordanti dove, oltre a i miasmi ci sono concreti rischi per la presenza di insetti, topi e gabbiani». Magi invoca l'intervento del governo. «Qui parliamo della capitale d'Italia, una città piena di turisti, un biglietto da visita del Paese. Non è possibile lasciare le cose come sono, dobbiamo metterci una mano sulla coscienza e fare qualcosa». Come se non bastasse, a Roma spunta anche l'allarme ozono, che si è creato in questa fase «africana». E il Comune sconsiglia ai fragili di cercare un po' di frescuranei parchi. Sono infatti gli anziani a soffrire di più in estate. I decessi, tra gli ultraottantenni, aumentano del 25% proprio nei mesi più caldi. Nei pronto soccorso degli ospedali però si vede gente di ogni età. I fragili, soprattutto, ma anche persone incoscienti, in buona salute che magari si accasciano a bordo strada dopo aver fatto jogging durante le ore più calde della giornata. Al Cardarelli se ne vedono di tutti i colori. E nelle ultime 24 ore sono stati accolti in accettazione del pronto soccorso ben 231, circa un paziente ogni 6 minuti e per la metà è scattato il codice giallo. Ma il caldo fa affollare i Ps di molte città. A Padova la media è di 20 colpi di calore al giorno, a Matera si arriva a trenta. A Palermo c'è un super lavoro del 20% provocato agli accessi degli anziani ma pure da giovani o turisti fiaccati dalle alte temperature. A Perugia si sfiorano i 200 accessi giornalieri contro i 160 dell'anno scorso.

Ma se oggi sarà il picco delle temperature più elevate della stagione, domani cominceranno i primi temporali. C'è già un'allerta in Friuli Venezia Giulia: dopo il caldo afoso si prevedono temporali che partiranno dai monti per arrivare fino alla costa.

E si spera che non facciano più danni dell'afa.

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