La Lombardia guida la rivolta dell'automotive

Guidesi a capo dell'Alleanza delle regioni europee che si vogliono battere contro l'ideologia green

La Lombardia guida la rivolta dell'automotive
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La Lombardia guida la rivoluzione europea sull'automotive. Da ieri, infatti, la Regione ha assunto ufficialmente la presidenza, affidata all'assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, dell'Automotive Regions alliance che riunisce ben trentasei territori di tutto il continente con il compito e l'obiettivo di tutelare imprese e posti di lavoro. Una battaglia da condurre contro le ideologie green e le imposizioni che di fatto stanno consegnando alla Cina il comparto legato all'automobile. Una sfida di fatto partita incassando già la prima vittoria, con la sottoscrizione di un manifesto, condiviso da tutti ieri mattina all'Autodromo di Monza, in cui ci si richiama alla «neutralità tecnologica» e alla libertà d'azione per raggiungere gli obiettivi ambientali.

Un documento nel quale si sottolinea la «vitale importanza dell'industria automobilistica per la prosperità e la competitività, nonché per la coesione economica, sociale e territoriale, dell'Unione europea». Un modo per alzare la voce e dire che non esiste soltanto l'opzione legata all'elettrico: la transizione va fatta sposando tutte le tecnologie alternative, a cominciare dai biocarburanti e dall'idrogeno. Soddisfatto anche il governatore Attilio Fontana da sempre impegnato in quella che sembra sempre più una crociata: «Le Regioni devono essere protagoniste all'interno dell'Europa che in maniera superficiale si sta limitando soltanto all'elettrico» ha spiegato, assicurando che la Lombardia «farà sentire alta la sua voce». Anche perché in Lombardia la filiera dell'automotive può contare su 30mila aziende, 100mila dipendenti e un fatturato da oltre 40 miliardi di euro.

La presidenza dell'Alleanza non è quindi frutto del caso, ma è il risultato di un lavoro politico cominciato due anni fa, quando nessuno credeva nella battaglia lanciata dalla Regione in difesa del comparto. Guidesi ha girato l'Europa stringendo alleanze, andando in Germania, Spagna, Francia e ovviamente a Bruxelles: «Il 30 per cento delle aziende che lavorano nella componentistica - assicura - rischiano di chiudere a causa dell'imposizione di un'unica strada omologata per raggiungere gli obiettivi ambientali che noi comunque condividiamo». Guidesi entrerà in carica da gennaio e «la prima cosa che farò - commenta - sarà chiedere un incontro al nuovo commissario. La voce dei territori deve essere ascoltata e le conseguenze negative di alcune scelte passate devono essere corrette dalla nuova Commissione. Noi ci candidiamo a essere gli interlocutori diretti». Con un avvertimento: «Sull'automotive bisogna prendere atto della situazione. Chi vuole chiudere gli occhi, rischia di essere complice di un suicidio economico che entrerà nei libri di storia».

Sempre su spinta della Lombardia, l'Alleanza - di cui fanno parte altre otto Regioni italiane e che in totale alimenta un Pil da 5mila miliardi di euro - chiede anche di escludere dai vincoli climatici le auto storiche che hanno sfilato in una parata nel tempio della velocità di Monza. «Un altro settore che merita tutto il supporto possibile, per l'indotto e per tutti gli eventi che riesce a organizzare».

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