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Carfagna subito all'attacco dei suoi ex colleghi di governo

L'ex ministro di Forza Italia Mara Carfagna già attacca i suoi ex colleghi nel governo Meloni: è l'ultima vedova di Draghi

Il ministro per il Sud, Mara Carfagna
Il ministro per il Sud, Mara Carfagna

E' l'ultima vedova del governo Draghi: Mara Carfagna. Ancora non si rassegna che sia finito. A lei, che stava nell'esecutivo grazie a Berlusconi, ora tocca fare opposizione. Mentre Forza Italia è ancora al governo. E allora, proprio mentre il governo Meloni prestava giuramento stamattina, anziché fare i complimenti ai ministri con cui per anni ha condiviso il giardino di Arcore, nonché farli anche al al primo Presidente donna (sua collega nel quarto governo Berlusconi), Carfagna ha iniziato la sua personale polemica con gli ex colleghi.

Così stamattina lei, che da Forza Italia è stata portata due volte al governo, ha criticato il governo più politico della terza repubblica perchè ha pochi tecnici."Al di là di figure come quelle di Nordio o di Piantesosi - dice Carfagna- io non vedo nel Governo appena insediato quest'alta caratura tecnica”. Lei si che lo era! “E non la vediamo - ha aggiunto l’ex forzista - perchè, lo sappiamo, molti profili tecnici hanno rifiutato la proposta di entrare a far parte di questo Governo dove ci sono anche delle contraddizioni e delle conflittualità che non incentivano la partecipazione di personalità esterne”.

Non come il governo Draghi insomma, in cui Carfagna da Forza Italia ha dovuto governare con i grillini, i leghisti, il Pd e persino i sinistri di Speranza. Non c’erano nel governo in cui sedeva Carfagna contraddizioni e conflittualità? No, lei è sempre andata d’amore e d’accordo con Di maio, Speranza, Orlando, Dadone e Garavaglia. Per una poltrona Carfagna va d’accordo con tutti, salvo abbandonare Berlusconi - che l’ha scoperta - e Forza Italia, che l’ha cresciuta, proprio quando quella poltrona gliel’hanno sfilata.

Gli attacchi pretestuosi

Si attacca a tutto pur di criticare il nuovo Governo, di cui non fa parte (e chissà se mai più le capiterà, senza Forza italia). "Due ministri si occuperanno di Sud e coesione territoriale. Lo spacchettamento è una questione che mi desta preoccupazione. Mi chiedo quali saranno le competenze e le deleghe del nuovo ministro Nello Musumeci” dice ancora Carfagna, nonostante al sud è stato aggiunto anche il mare. "Il ministero del Sud in questi mesi è stato centrale perché aveva le deleghe alle politiche di coesione - sostiene Carfagna - Adesso mi chiedo senza il Pnrr e la coesione, che rientrano nelle competenze del ministro Fitto, un ministro del Sud rischia di avere un guscio vuoto, e un ministero depotenziato non avrebbe un peso nel disegno della Lega delle autonomie”.

Forse dimentica Carfagna che anche Raffaele Fitto, che pure conosce bene, essendo stato anche lui suo collega nel Quarto Governo Berlusconi, è uomo del sud. Ma ha fatto progressi, è stato a Bruxelles, è cresciuto, e non si occupa più solo di sud, ma di Europa e Pnrr. E di fondi di coesione, dossier che ha in mano da anni. E infatti al Parlamento Europeo, come in tutte le regioni del mezzogiorno, tutti sanno che è il massimo esperto sui fondi Fsc, Fers, just transition fund, e tutti gli altri comunitari.

E bisogna anche notare che altre deleghe come i cis, le zes o le bonifiche, che prima erano a Palazzo Chigi, al Mise o all’ambiente, solo Carfagna aveva voluto trattenere per sè. Accontentando sindaci e governatori con cui poi si è accompagnata in campagna elettorale (vedasi la nomina di Manfredi a commissario di Bagnoli, o lo stanziamento a Emiliano per i Giochi del Mediterraneo all’ultimo giorno utile).

“Abbiamo raggiunto traguardi importanti per il Sud e le aree più svantaggiate del Paese”, ha twittato Carfagna l’ultimo giorno al Ministero, travolta da commenti di cittadini del Sud che di questi traguardi non se ne sono accorti.

E in effetti il risultato elettorale raggiunto da Carfagna, ministro uscente, non sembra averla premiata. Nè le è servito aver organizzato con fondi pubblici a Sorrento la Cernobbio del sud. Arrivata quarta al collegio uninominale di Fuorigrotta, dopo Sergio Costa, Luigi Dimaio e Maria Rosaria Rossi. E riuscendo ad essere eletta in Puglia solo grazie al cartello elettorale fatto con gli uomini di Emiliano, che dopo averla portata in Parlamento oggi sono già fuori da Azione.

Questo finalmente è un governo politico, di centrodestra, Forza Italia ne fa parte, Carfagna è all’opposizione.

Per tornare al governo, forse, può ancora sperare vinca la sinistra. Quanto a Draghi, arrivederci!

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