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L'ultimo sfregio: cancellato pure il murale

Ronzulli: "Rimasta la sagoma sulla casa, la grandezza vince sull'ottusità"

L'ultimo sfregio: cancellato pure il murale

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L'ultimo sfregio: cancellato pure il murale

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Scomparso. Cancellato, ricoperto con una spessa mano di vernice grigia. È durato due giorni il murale dedicato a Silvio Berlusconi in via Volturno, nel quartiere Isola, proprio di fronte alla casa della sua infanzia. Il ritratto del Cavaliere, scomparso il 12 giugno, è opera dell'artista Alexsandro Palombo, lo stesso che ritrasse il presidente del consiglio Giorgia Meloni e la segretaria Pd Elly Schlein con il pancione (poi cancellato), e Angelina Jolie nuda con le cicatrici della mastectomia (anche questo ricoperto). Qui il presidente viene ritratto con il classico abito blu, cravatta grigia, nella mano una tolla di colla con scritto «Self made man», con cui sembra aver incollato la targa della via a lui dedicata. Un'ironica auto intitolazione della via, che al momento gli è stata negata.

Ma il graffito ha avuto fin da subito una vita difficile: l'altro ieri, infatti, era stato vandalizzato con scritte ingiuriose. Se però gli insulti sono stati cancellati, pare dai residenti stessi con un tratto blu sottile, nella notte tra mercoledì e giovedì è passato un rullo imbevuto di abbondante vernice grigia a ricoprire tutto.

Il Comune di Milano dichiara di non aver eseguito l'intervento, così Atm che gestisce le opere superficiali della M5, in questo caso il condotto di areazione della metro lilla. Stessa risposta arriva dalla società che gestisce l'esercizio di M5: nessuno ha rimosso il murale.

L'ufficio stampa di Palombo sottolinea come anche a San Babila siano state rimosse le opere di Palombo il mese scorso: «Peccato che nessuno si fosse accorto che erano pubblicate sui siti in tutto il mondo, come nel caso dell'opera di Angelina Jolie Love Yourself. Abbiano scritto al Sindaco, al Vice Sindaco e all'assessore alla Cultura - raccontano - il mese scorso per avere spiegazioni, ma non ci hanno mai risposto». Non solo, l'artista rivendica anche l'acquisizione della serie «Just Because I am a Woman» con le donne della politica mondiale vittime di violenza, che aveva chiesto al Comune di proteggere dopo la vandalizzazione subita, da parte del Louvre di Parigi.

La sparizione ha lasciato sgomenti esponenti del partito e gli stessi cittadini. «Apprendo con rammarico che ancora oggi ci siano odiatori seriali e che ci si divida sul giudizio ormai quasi unanime sul presidente Berlusconi - commenta il coordinatore lombardo di Fi Alessandro Sorte -. È una guerra permanente, che qualcuno non riesce a smettere di fare. Spero che il murale di Milano venga rifatto da un'altra parte. Quindi, se anche qualcuno si mette di traverso con atti di vandalismo, l'ondata di affetto non terminerà». «Nella Milano democratica e accogliente non c'è posto per un'opera alla memoria di un grande liberale come Berlusconi» l'amaro commento di Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia nel Comune di Milano. «Ironia della sorte, sulle mura del palazzo dove il presidente aveva vissuto con la famiglia -osserva la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli - è comunque rimasta l'ombra della sagoma di Berlusconi. Segno che la grandezza e la straordinarietà vincono sempre sull'ottusità».

La notizia viene commentata anche tra i residenti del quartiere che dibattono sulla censura: «Se iniziamo a censurare l'arte, il prossimo passo sono i roghi di libri», «Non avevo il minimo dubbio che sparisse e in fretta, l'ironia e la satira a qualcuno dan fastidio».

Chi trova la cosa prevedibile, chi apprezzava in particolare il valore artistico dell'opera più che il suo significato politico: «La gente fa i tour per vedere i murales nelle altre cittànoi li cancelliamo».

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