Ci sono quelli che mettono in giro le bufale, ma poi ci sono quelli che le bevono e, nel mezzo, quelli che le riportano. State pur certi che i primi non ci sarebbero senza i secondi, neppure con tutto l'aiuto che possono ricevere dai terzi. Nella comunicazione, è sbagliato identificare il ricevente come la parte debole. In realtà è la parte forte, che può accogliere o rifiutare. Sempre che lo voglia fare. Che voglia filtrare la notizia e valutare se merita o no di essere acquisita nel proprio bagaglio di conoscenza. Quelli che vogliono esercitare questo discernimento poi si procurano, creano quasi, un terzo soggetto cui affidano la valutazione e la filtrazione di tutte le notizie: sono alcuni mezzi di informazione e alcuni giornalisti (non tutti, ovviamente). Col patto che, se dovessero accorgersi che il terzo viene meno al suo compito, lo eliminerebbero dal novero. Pur tuttavia, le bufale abbondano e non sono mai mancate, fin dall'inizio della storia umana. La mitologia ne racchiude molte. Dunque, chiediamoci perché tante persone, ora come allora, scelgono di credere, o meglio scelgono di non filtrare e valutare. Semplice: perché non vogliono. In modo consapevole o inconscio, il fatto è che tra sapere e credere optano per la seconda. Convincendosi che non ci sia differenza, che ciò che credono sia uguale a ciò che è. Quanti tifosi di calcio vogliono credere a un fallo in area di rigore, a favore o contro? Quanti coniugi scelgono di ignorare certe evidenze? La risposta la sappiamo. Ciò che forse non sappiamo è il perché? Perché credere dà conforto. Il conforto di stare e muoversi e vivere in un ambiente noto, nel quale le posizioni sono conosciute. Tifare significa indossare una maglia, non guardare uno spettacolo e-che-vinca-il-migliore. Sapere sempre chi sono i nostri e da chi invece guardarsi.
Credere dà la protezione del gruppo, del clan, a cui non è facile rinunciare, se non per passare a un altro. Solo la forza enorme che deriva dall'istruzione e dalla conoscenza ci permette di scegliere il sapere e non la credenza. Aumenta l'istruzione e diminuiranno le bufale.
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