Attenzione, caduta roccaforti. Nel secondo round delle Comunali il centrodestra lancia l'assalto ai feudi rossi della Toscana, patria dell'ex premier Matteo Renzi e del suo Giglio magico. Un'impresa impensabile fino qualche anno fa, ma l'onda azzurra è tale da travolgere anche gli ultimi avamposti di una regione che, come in Umbria, vede cambiare, elezione dopo elezione, il proprio dna profondo e le proprie amministrazioni, battezzando una serie di inedite «prime volte».
Così nel ballottaggio della prima domenica estiva dell'anno il centrodestra fa la storia e conquista in una sfida all'ultimo voto Siena, Pisa («A Pisa si sta raddrizzando anche la Torre» scherza in diretta su Twitter il leghista Claudio Borghi che poi annuncia «Pisa libera!») e Massa, con l'aggiunta di Terni dove la trazione leghista si fa sentire in maniera importante. Senza dimenticare Cinisello Balsamo - risultato questo davvero clamoroso - che passa al centrodestra dopo 70 anni di dominio rosso incontrastato. Una serie di colpi simbolici e da ko che danno la misura del rigetto dell'elettorato di centrosinistra verso i propri rappresentanti (a Pisa avevano tentato di scuotere il corpaccione rosso della città Walter Veltroni e Paolo Gentiloni senza risultati, mentre i veri pienoni erano stati appannaggio di Matteo Salvini).
L'altro aspetto chiave di questo turno di Amministrative è la conferma dello sbilanciamento della coalizione gialloverde sul lato leghista. Lo strapotere salviniano all'interno del governo e la forza del Carroccio sui territori scava un solco profondissimo tra le due forze politiche, con la Lega che acquisisce ulteriore forza e il Movimento Cinquestelle che esce dalle Comunali decisamente indebolito rispetto al risultato delle Politiche. Da notare in questo senso la vittoria del primo sindaco leghista a Terni che sconfigge un candidato del Movimento Cinquestelle.
Gioisce anche Fratelli d'Italia, soprattutto per il risultato toscano, con Giovanni Donzelli che rivendica la vittoria della «destra-centro» e mette nel mirino le elezioni regionali del prossimo anno per «cambiare davvero la storia della Toscana».
I Cinquestelle possono consolarsi con la vittoria a Imola, altra roccaforte strappata al Pd, e a Pomezia. Il centrodestra vince a Sondrio, Viterbo, Ragusa. A Messina si aggiudica la vittoria Cateno de Luca, esponente centrista schierato con una lista civica contro un esponente di centrodestra classico. I Cinquestelle vincono ad Avellino mentre a Imperia Claudio Scajola ottiene una rivincita personale riuscendo a sconfiggere il candidato di centrodestra, dimostrando il suo legame con il territorio e candidandosi a essere una sorta di spina nel fianco per il governatore Giovanni Toti.
In generale la novità più evidente che emerge è quella della disponibilità dell'elettorato dei Cinquestelle a votare i candidati di centrodestra al secondo turno (come fatto dall'elettorato di centrodestra in ottica anti-Pd in passato e come ad esempio avvenuto a Roma con la vittoria di Virginia Raggi al secondo turno su Roberto Giachetti). Questa volta in alcune città dove i grillini non erano in campo non è arrivata la richiesta di disertare le urne.
Il centrodestra può esultare portando a casa la vittoria tra candidati ufficiali (6) e civici (3) in 9
capoluoghi su 14. Dove il centrodestra paga un prezzo e butta via possibili vittorie è dove prevalgono i personalismi, le microliste, le faide locali. Una conferma ulteriore dell'unità come precondizione per la vittoria.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.