Milano - Buonsenso, non consenso. Bisogni, non capricci. Queste le coordinate del nuovo welfare secondo Forza Italia. Un welfare dalla parte dei cittadini che politici ed esperti hanno cercato di inquadrare nel tavolo moderato da Paolo Del Debbio, nel corso della seconda giornata di #IdeeItalia, la tre giorni che gli azzurri hanno organizzato a Milano. «Il tema del welfare è una sfida - ha spiegato Mara Carfagna, deputata di primo piano di Forza Italia - una sfida per chi come noi ha l'ambizione di tornare al governo e costruire un nuovo stato sociale in grado di rispondere ai bisogni reali, in un Paese sconvolto da una crisi senza precedenti, con problemi che chi ha governato finora ha pensato di affrontare a colpi di bonus». Drammatici i problemi italiani, il quadro lo ha tracciato Carfagna. «Impoverimento del ceto medio, disoccupazione, un tasso di povertà che fra relativa e assoluta riguarda 15 milioni di persone, divari aumentati fra nord e sud e fra centro e periferia». «Ci rassegniamo - ha chiesto la deputata azzurra - all'idea che ci possano essere un milione e mezzo di minori in condizioni di povertà in Italia? Noi scendiamo in campo con idee chiare. Sappiamo che i fondi si sono ridotti, ma proprio quando la coperta è corta un partito serio sa scegliere le priorità. Per noi significa garantire bisogni e non capricci, buonsenso non consenso. Pensiamo che nei bilanci comunali, per esempio, debbano essere garantite risorse per gli anziani, i bambini - per esempio la refezione - per i giovani - e parlo di centri sportivi - per le donne, con centri antiviolenza e antistalking. Il nuovo welfare deve garantire sicurezza e libertà delle donne. Non ce ne facciamo niente - ha attaccato - di un governo formato per metà da donne, se dopo aver smantellato la legge sullo stalking riscoprono le donne a tre mesi dalle elezioni». Nel tavolo, cui fra gli altri hanno partecipato anche l'assessore alla Sanità della Regione Lombardia Giulio Gallera, e Giancarlo Blangiardo dell'Università Milano Bicocca, si è parlato dei cambiamenti demografici. «Non possiamo affannarci per concedere automaticamente la cittadinanza ai figli degli immigrati - ha avvertito Carfagna - quando ne diamo 200mila ogni anno e spendiamo già cinque miliardi per accoglienza e sostegno. Dovremmo essere più attenti invece a quei 50mila giovani che sono costretti ad andare all'estero, o a chi non può permettersi di fare figli, con donne costrette a scegliere fra maternità e lavoro. Anziché finanziare bonus, con gli stessi fondi potremmo garantire 750mila nuovi posti negli asili.
Ora è questione di scelte, noi abbiamo ben chiaro cosa fare. La nostra sfida è sul terreno della concretezza: la nostra politica contro la loro propaganda. Vogliamo governare e lasciare un Paese migliore ai nostri figli».
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