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Sul reddito Di Maio fa finta di non vedere: "Solo l’1% delle truffe..."

Il ministro degli Esteri respinge nettamente l’idea di abolire il sostegno economico ai cittadini in difficoltà dopo le polemiche degli ultimi giorni: "Si rischiano problemi di ordine sociale"

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio

La difesa a spada tratta del Reddito di cittadinanza arriva da uno dei massimi esponenti del Movimento 5 Stelle, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che respinge nettamente l’idea di abolire il sostegno economico ai cittadini in difficoltà. Il pentastellato risponde alle accuse mosse nei confronti della misura dopo l’ultima maxi operazione condotta dai carabinieri nel Napoletano, dove le truffe sono all’ordine del giorno. Nella provincia partenopea sono migliaia gli irregolari che percepiscono il Reddito di cittadinanza, tra cui camorristi, lavoratori in nero, contrabbandieri e parcheggiatori abusivi. Di Maio è intervenuto come ospite nella trasmissione di La7 Non è l’arena, condotta da Massimo Giletti (clicca qui per vedere il video).

“Il Reddito di cittadinanza equivale solo all'1% delle truffe in Italia – ha detto il ministro – e da sempre combattiamo i furbetti, ma lo facciamo anche nel caso delle pensioni di invalidità, dei bonus familiari, degli assegni familiari. Una cosa non ho capito, Giletti: perché quando lei si è occupato di falsi invalidi, nessuno ha chiesto di abolire le pensioni di invalidità? Noi con Draghi giustamente abbiamo cambiato i meccanismi per evitare queste truffe”. Una difesa ad oltranza quella di Di Maio che ha spostato il tiro sulle regioni, colpevoli di non riuscire a gestire il sostegno economico sul territorio, provocando anche la reazione ironica di Giletti. Per il pentastellato l'abolizione del Reddito creerebbe problemi di ordine sociale.

“Allora è sempre colpa di Salvini – ha ribattuto il conduttore – ha in mano tutte le regioni”, ma il ministro ha sorvolato aggiungendo: “Ho messo a disposizione 1,5 miliardi per i centri per l'impiego e non li hanno usati. Ora mettiamo in contatto direttamente le imprese con i percettori. Io nel 2018 ho scritto una legge che diceva: chi rifiuta la proposta di lavoro deve perdere il reddito di cittadinanza. Lo sa perché non sta avvenendo? In alcune zone d'Italia si manda la mail ai percettori, dicendo che c'è un posto di lavoro libero. Dall'altra parte non si apre la mail e così non risulta che abbiano ricevuto un'offerta. Questo non è accettabile”.

Infine, l’ultimo scambio di battute tra i due interlocutori. “Non mi si venga a dire – ha evidenziato Di Maio – che siccome non funziona la parte finale, che tra l'altro non dipende neanche dallo Stato, debba essere abolito tutto l'impianto per 3 milioni e mezzo di persone che durante la pandemia hanno dato da mangiare alle loro famiglie”. La risposta di Giletti è stata immediata: “Certo, ma si diceva anche che serviva a far trovare un lavoro”. Il ministro degli Esteri ha ribadito alcuni dei concetti espressi a Non è l’arena anche sulla rete televisiva Mediaset, nella trasmissione Mattino 5. (clicca qui per vedere il video). "Come tutti gli strumenti, il Reddito di cittadinanza – ha spiegato Di Maio – va collaudato e messo a punto. In Germania dieci anni fa è stata presa una misura simile, poi è cambiata quattro o cinque volte in dieci anni.

Questo provvedimento trova concordi tutte le forze politiche di maggioranza”.

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