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Lo sciagurato patto giallorosso per evitare la "botta" Regionali

Di Maio e i grillini si preparano a restare incollati alla poltrona: "Il governo cade se perdiamo alle Regionali? Sono due cose diverse..."

Lo sciagurato patto giallorosso per evitare la "botta" Regionali

Le priorità del governo in questo momento piuttosto difficile sono del tutto distanti dalle problematiche che ogni giorno gli italiani sono chiamati ad affrontare. Il prossimo passo che i giallorossi vogliono compiere è quello di raggiungere l'ok definitivo alla legge elettorale: il dem Graziano Delrio chiede il voto in commissione prima del 20 settembre e l'avvio delle altre riforme parlamentari. In tal senso il ricatto di Nicola Zingaretti ai grillini è stato chiaro: "Per votare 'Sì' e far nascere il governo abbiamo chiesto modifiche circa i regolamenti parlamentari e una nuova legge elettorale, per scongiurare rischi di distorsioni nella rappresentanza e tutelare adeguatamente i territori, il pluralismo e le minoranze". Ed ecco che non tarda ad arrivare il soccorso di Luigi Di Maio, pronto a tendere la mano alle richieste del Partito democratico.

Il pentastellato ha sottolineato che la maggioranza ha già trovato un accordo sulla nuova legge elettorale e che il patto firmato insieme al segretario del Pd prevede di far viaggiare le due cose parallelamente: "Va rispettato". Ecco perché si è detto pronto a votare una nuova legge elettorale "già prima della fine dell’estate". Una posizione che è stata espressa nelle scorse ore anche da Vito Crimi, il capo politico del Movimento 5 Stelle: "Se c’è qualcuno che frena non siamo certo noi. Insomma, qualsiasi intoppo se c’è va cercato altrove, non nel M5S".

Il referendum spaventa il M5S

Domenica 20 e lunedì 21 settembre si terrà il referendum sul taglio dei parlamentari. L'esito non è affatto scontato: cresce sempre di più il fronte del "No", mentre l'area anti-casta appare progressivamente indebolita. Ma il ministro degli Esteri si è detto fiducioso sul risultato finale, visto che tutte le forze di governo hanno votato a favore della riduzione di 345 parlamentari: "E se alla fine cambiano idea? Non lamentiamoci se poi la fiducia nelle istituzioni è ai minimi storici. Dobbiamo riavvicinare le persone alla politica anche attraverso un bagno di umiltà della politica stessa".

Molti sostenitori del "No" non sono convinti dalle argomentazioni fornite e dall'idea che il taglio dei parlamentari sia solo una forma di risparmio, tra l'altro neanche così ingente: si parla di un risparmio di circa mezzo miliardo a legislatura. "Se c’è un risparmio mi sembra comunque una cosa buona, perché nasconderlo?", sostiene il grillino. E c'è chi teme che dietro il taglio dei parlamentari ci sia un attacco all'istituzione Parlamento e che se ne voglia minare efficienza e rappresentanza. Ma Di Maio, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, non vuole sentire scuse: "Non mi si dica che viene tagliata la rappresentatività quando vediamo a ogni elezione parlamentari nominati dai partiti ed eletti in altri collegi elettorali". Il voto delle elezioni Regionali potrebbe pesare notevolmente sugli sviluppi della situazione italiana. Uno scenario che però non è contemplato dal titolare della Farnesina: "Avrà un peso come ogni voto, ma tenderei a separare la tenuta dell’esecutivo da esiti di elezioni territoriali.

Credo che la politica in questo momento debba concentrarsi sulle risposte da dare ai cittadini, soprattutto ai giovani".

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