Luigi Di Maio ammette di avere un debole per le sardine. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha commentato la prima manifestazione nazionale del movimento nazionale tenutasi a Roma: "Non le nego che avevo la tentazione di passare a San Giovanni. Le piazze sono una cosa bellissima. Giorni fa ho incrociato il loro portavoce in tv e gli ho detto che sono bravissimi". E perciò non ha assolutamente escluso una possibile collaborazione futura: "Per ipotesi, sarebbe bello lavorare insieme su ambiente, giustizia, diritti sociali, lavoro, casa e aiuto alle persone in difficoltà".
Il ministro degli Esteri è intervenuto sulla questione della banca popolare di Bari: "Se una banca fallisce non è colpa dei risparmiatori. La solidità del sistema è fondamentale, ma se ci sono manager che hanno prestato soldi allo scoperto, devono pagare". Da parte sua si registra una frenata sul decreto legge, ma la priorità dovrebbe essere quella di salvare i risparmi di 70mila famiglie: "Si possono fare tutte e due le cose". Da una parte nel Consiglio dei ministri si potrebbe avviare "il procedimento che metta agli atti i nomi di chi ha ricevuto soldi allo scoperto, facendo chiarezza sui legami politici locali, e contestualmente mettere al riparo i risparmi"; dall'altra bisognerebbe urgentemente far "partire la commissione d’inchiesta sulle banche". Che però è ferma da un anno e al governo ci sono proprio i grillini: "Per un anno si è sempre detto ok, poi dalla Lega spuntava sempre un problema". Dunque ora si spera che dal Partito democratico ci sia disponibilità "ad accelerare".
Governo, transfughi e Salvini
Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha ribadito la necessità di stilare un nuovo contratto, ma a suo giudizio lo si può chiamare anche cronoprogramma, agenda, elenco: "L’importante è mettere nero su bianco le cose da fare e quando farle. Io, Zingaretti e Conte siamo d’accordo".
L'ex vicepremier ha toccato il tema dei transfughi e si è sfogato dopo l'addio di tre pentastellati passati alla Lega: "Serve una legge che limiti il cambio di casacca". Ha colto dunque l'occasione per lanciare un appello a tutte le forze politiche di maggioranza: "Perché non inserire nel cronoprogramma una norma per mandare a casa i voltagabbana?". Lui ha parlato di "mercato delle vacche", ma al momento non vi è alcuna prova sul fatto che Salvini abbia pagato i senatori: "Promettere una poltrona è già un modo di corrompere l’animo altrui ed eticamente è inaccettabile".
Di Maio infine ha
commentato la proposta del leader della Lega sull'istituzione di un comitato di salvezza nazionale per riscrivere le regole base e per poi tornare al voto: "È un nostalgico del governo, ma parla al vento. Al governo c’era, lo ha buttato giù e ora ogni giorno cerca uno slogan diverso nel tentativo di non sparire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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