Milano - Un grido nel pomeriggio, poi un tonfo terribile giù nell'atrio. I condomini di un signorile palazzo del centro di Milano si affacciano e vedono cosa è successo. Una donna e la sua bambina sono precipitate nella tromba delle scale. È successo poco prima delle 15 di ieri in uno stabile di viale Regina Margherita, al civico 5. La madre si è buttata dall'ottavo piano con la figlia di tre anni in braccio. La 43enne, italiana, è morta praticamente sul colpo. La piccola è in condizioni gravissime.
La donna non era residente nel palazzo. È entrata e si è rivolta alla portinaia chiedendo di uno studio legale che si trova al piano rialzato. Probabilmente un pretesto per poter passare senza problemi. È poi salita all'ottavo piano e si è gettata nel vuoto. Si è trattato di un gesto volontario. Per lei non c'è stato nulla da fare. La piccola è stata soccorsa dagli operatori del 118 e portata in codice rosso all'ospedale Niguarda, per essere operata. Ha riportato numerose fratture e lesioni interne ed è in prognosi riservata. Sul posto è intervenuta la polizia, che conduce le indagini e ha subito avvertito il pm di turno Maura Ripamonti. La Scientifica ha eseguito i rilievi a lungo, mentre gli agenti hanno raccolto le testimonianze dei condomini allo scopo di ricostruire con precisione la successione dei fatti.
La giovane donna avrebbe anche lasciato un messaggio d'addio sui social. I motivi del suo tragico gesto sarebbero una difficile situazione familiare e il timore che le portassero via la figlia per darla in affidamento. Sembra che la vittima avesse alle spalle problemi di dipendenza dalla droga. La 43enne e la sua bambina erano seguite dai servizi sociali del Comune da circa tre anni, in seguito a un decreto del Tribunale dei minori emesso poco dopo la nascita della piccola. Gli operatori avevano fatto diversi tentativi di ospitarle prima in una comunità madre-bambino e poi in un cosiddetto alloggio per l'autonomia.
La madre però era refrattaria, entrava e usciva continuamente dai centri cui era assegnata per l'assistenza. Diceva che preferiva stare a casa propria. L'ultima relazione dei servizi sociali al Tribunale risale ad appena quattro giorni fa.
Veniva riferito che la giovane donna era andata via per l'ennesima volta dall'alloggio che le era stato assegnato, che non intendeva restarci e non voleva seguire il percorso di reinserimento. E si chiedeva ai giudici un'indicazione sul da farsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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