«S e non riuscite a crescere bene i vostri figli, non penso che tutte le altre cose che fate abbiano molta importanza», diceva Jacqueline Kennedy. E del privilegio, l'onere e la responsabilità di essere mamme ha deciso di occuparsi Myrta Merlino che dopo aver pubblicato il libro «Madri» per Rizzoli, ieri sera ha portato il tema in prima serata su La7. Attorno a lei ospiti illustri, in primo luogo Silvio Berlusconi che ha raccontato il suo speciale rapporto con Mamma Rosa.
Il presidente di Forza Italia si è concesso una delle sue rare apparizioni televisive proprio per raccontare il rapporto profondo che lo ha legato a sua madre, fatto di fiducia e di amore verso una donna capace di incarnare l'immagine di schiettezza e forza milanese e di accompagnarlo nel suo percorso prima imprenditoriale poi politico, scettica sulla sua discesa in campo, ma sua prima fan il giorno dopo il grande passo. «Io - diceva la signora Rosa - sono una mamma semplice, e i miei figli sono come me, non abbiamo mai chiesto a nessuno. Siamo abituati a dare non a ricevere». E su questa dirittura e disciplina si è soffermato Berlusconi. «É stata una grande donna e una grande madre. Rivederla in video è sempre una commozione grande, avrei dovuto usare questo video come spot elettorale(un'intervista del 1996, ndr). Una volta mi sgridò perché avevo trattato in maniera troppo generosa una persona che aveva commesso una cosa grave: Ti mancano solo dei campanellini sul fondo dei pantaloni per avvisare le formiche, disse. Diceva che ero troppo buono, forse aveva ragione».
Il presidente di Forza Italia ricorda i sacrifici fatti per portare avanti la famiglia. «Faceva ore di mezzi pubblici per lavorare alla Pirelli dove era segretaria del direttore generale. Quando ero piccolo la famiglia era il valore più importante, non c'erano divertimenti fuori. Lei ha fatto tanto, a 16 ani rimase orfana e dovette crescere due fratellini: poi in tarda età fino a che ha avuto forze ha sempre cercato di aiutare gli altri visitando case di riposo e persone bisognose».Berlusconi ricorda un unico schiaffo subito nel corso della sua infanzia. «Ero stato ad attaccare manifesti per la Dc nel '48. Cinque giovanotti dell'altra parte politica mi picchiarono. Lei mi vede tornare sanguinante e pensò che fossi caduto dalla bici. Mi ha chiesto scusa per tutta la vita». L'ex premier ritorna anche sui giorni decisivi per la sua discesa in politica. «Era la più contraria. Io riunii parenti, amici e dirigenti. Tutti mi misero in guardia. Alle 3 di notte andai a letto ma non riuscivo a dormire. Mia madre tornata a Milano si fece riaccompagnare ad Arcore nel cuore della notte per dirmi che restava contrarissima. Ma sono tornata indietro per dirti che io e tuo padre non riconosceremmo in te l'uomo che abbiamo voluto educare, se tu sentendo così forte il dovere di farlo per il tuo Paese non trovassi anche il coraggio di farlo».
Berlusconi ricorda quando sua madre durante la guerra salvò una ragazza ebrea dall'arresto, parandosi davanti a un ufficiale su di un treno, prima cercando di convincerlo, poi invitandolo a guardarsi intorno perché se lo avesse fatto «non sarebbe uscito vivo da quel convoglio». L'ultimo pensiero è su come è cambiata la sua vita dopo la morte di Mamma Rosa.
«É un grande vuoto, quando muore tua madre muore la persona che ti ha voluto più bene. Ma io ho avuto una fortuna: ho Marina, che mi fa da figlia ma anche da madre. E oggi le telefono più volte al giorno come facevo con mia madre».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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