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Manovra e riforme a tappe forzate in Aula. E l'opposizione fa il tifo per l'"ingorgo"

Gruppi pronti al "tour de force" su premierato e autonomia. Correttivi sui conti

Manovra e riforme a tappe forzate in Aula. E l'opposizione fa il tifo per l'"ingorgo"

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Manovra e riforme a tappe forzate in Aula. E l'opposizione fa il tifo per l'"ingorgo"

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Le opposizioni tifano per l'ingorgo. Ma al Senato i capigruppo della maggioranza lavorano a un calendario dei lavori serrato, che assicuri ai tre provvedimenti chiave per il centrodestra - manovra, autonomia e premierato - un cammino veloce e senza incidenti. La settimana che si apre oggi dà il via al tour de force parlamentare a Palazzo Madama per il governo. «Nella deadline del centrodestra - assicurano fonti della maggioranza - c'è una scaletta già definita: autonomia, manovra e premierato». «Non ci saranno ritardi sulla tabella di marcia», spiegano le fonti del centrodestra. «Entro fine settimana - riferisce al Giornale un senatore del centrodestra chiudiamo l'esame in prima commissione (Affari costituzionali) del disegno di legge sull'autonomia e si va in Aula per l'ok». Sul cammino della riforma, voluta dalla Lega, mancano 12 emendamenti da esaminare e votare. Poi entro venerdì sarà affidato il mandato al relatore e all'inizio della prossima settimana il disegno di legge approderà in Aula per il via libera al Senato. Una tabella di marcia che non dovrebbe subire slittamenti. Solo dopo l'approdo in Aula dell'autonomia, la riforma costituzionale sul premierato potrà sbarcare in prima commissione (la stessa che entrò venerdì dovrà terminare l'esame sull'autonomia). Dopo l'ok di Palazzo Madama alla legge sull'autonomia e il passaggio alla Camera, in Aula al Senato potrà arrivare la riforma sul premierato. Una road map che porterà all'approvazione delle due leggi entro la primavera del 2024.

Tra i due iter (premierato e autonomia), che si avvicendano tra prima commissione e Aula, c'è l'incastro sulla manovra, il cui via libera va dato entro il 31 dicembre. Il cammino della legge di bilancio è ancora alle battute iniziali: sono in corso le audizioni in Parlamento. Da segnalare in particolare domani quella del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. L'unico accavallamento può registrarsi in prima commissione Affari costituzionale dove la manovra è attesa per un parere prima di passare in commissione Bilancio dove si giocherà la vera partita nel centrodestra.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni non vuole emendamenti da parte dei partiti di maggioranza. Lega e Fi spingono per alcuni correttivi. Due su tutti: il ricalcolo dell'assegno di pensione per i medici e una mini proroga del superbonus fino al 30 giugno per i condomini. L'ipotesi più accreditata, per evitare mercato degli emendamenti, è che sia l'esecutivo a depositare i correttivi sia sul fronte delle pensioni che sul superbonus. Su questi due punti è atteso in settimana un vertice di maggioranza.

Definiti i tempi, su premierato e autonomia restano da sciogliere alcuni nodi. C'è la norma anti-ribaltone che non mette d'accordo tutti nella maggioranza.

Mentre sul federalismo i fondi per i Lep è tema di tensione tra il ministro Roberto Calderoli e i governatori di Forza Italia.

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