
Non una semplice parata, ma una massiccia esibizione (al contempo) di impressionante forza militare e soft power, con un'istantanea che sovrasta chirurgicamente le altre: Xi Jinping al centro tra Putin e Kim, con un look alla Mao. Questa la fotografia della sfilata di Pechino che, di fatto, sfida apertamente l'intero Occidente e con cui il presidente cinese ha voluto omaggiare i venti leader stranieri presenti a Pechino, tra cui il presidente russo e il leader nordcoreano. Ufficialmente l'evento serviva per commemorazione della fine della Seconda guerra mondiale, nei fatti si pone come l'inizio di un nuovo ordine mondiale che prende le movenze da questo fronte sud-asiatico.
Per la prima volta il trio è apparso insieme in pubblico e Xi non ha voluto far mancare proprio nulla a questa primizia geopolitica. E allora ecco la mise storica, con una tunica dal colletto stretto, che ha fatto da cornice al suo discorso. Più che le parole, in questa mega sfilata contano anche le forme e le mosse dei protagonisti.
La potenza militare è uno sfoggio a tratti grossolano che i tre, seduti nella tribuna panoramica, hanno potuto ammirare, tra migliaia di soldati impegnati a non sbagliare un passo. I 50mila spettatori radunati in piazza Tienanmen, religiosamente intervenuti, hanno visto transitare i missili ipersonici, i droni sottomarini e finanche un "lupo robot" armato di tutto punto. Il più fotografato è stato l'ultimo ritrovato contro i droni, un laser che impedisce al velivolo telecomandato di agire: un cameo che si dice possa essere "donato" all'alleato russo per controbattere gli attacchi ucraini. In sostanza in soli due lustri la Cina è passata da rudimentali armamenti che scimmiottavano la tecnologia americana a veri e propri colossi avanguardistici. Come il Dongfeng-61, capace di trasportare più testate nel suo cono anteriore, o come il missile balistico intercontinentale Dongfeng-5C, che potrebbe essere lanciato dalla Cina settentrionale e colpire direttamente gli Stati Uniti, senza dimenticare il suo fratello minore, quel Dongfeng-26D, che pur con minore gittata comunque potrebbe colpire le principali basi militari statunitensi situate a Guam.
Ma a Pechino tutto ciò non basta, vuole che il mondo intero prenda coscienza dei progressi tecnologici e di una visione politica: per cui accanto ai mezzi militari protagonisti della sfilata, in grado di comunicare agli altri continenti che la modernizzazione dell'equipaggiamento militare cinese non avrà limiti, ecco il look alla Mao. Xi parla con un vestito, così come ha fatto in passato con le due tazze da tè. Non un mesaggio in bottiglia, diplomatico o sussurrato a mezza bocca. Ma una postura determinata e imponente.
E siccome i leader in giornate come queste si sentono immortali, ecco Xi e Putin sorpresi da una trasmissione in streaming che mentre parlano di biotecnologia e i trapianti di organi come strumenti per prolungare la vita fino a 150 anni alla presenza di Kim, in un raro caso di conversazione improvvisata fuori dal protocollo. Dall'audio si sente un interprete che traduce Putin dire in mandarino che i trapianti di organi umani potrebbero essere la chiave per l'elisir di lunga vita.
"Con i continui progressi della biotecnologia, gli organi umani saranno sempre più spesso trapiantati, permettendoci di vivere sempre più giovani e forse persino di raggiungere l'immortalità", ha detto l'interprete in mandarino, riportando le parole di Putin. "In questo secolo, si prevede che le persone possano vivere fino a 150 anni", ha risposto Xi con la sua voce. Qualcuno davvero spera che Putin, Xi e Kim vivano così a lungo?