"Maternità surrogata, la sinistra sbaglia. Dico no dopo una vita da femminista"

La capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi Sinistra: "Le divisioni nell'opposizione dispiacciono, serve una riflessione sui temi etici"

"Maternità surrogata, la sinistra sbaglia. Dico no dopo una vita da femminista"
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Ecologista, femminista, ma contro la gestazione per altri. Negli ultimi giorni si è molto parlato della capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera Luana Zanella per il suo intervento alla Camera contro la maternità surrogata. Zanella ha anche votato contro l'emendamento di Riccardo Magi di +Europa sulla maternità surrogata solidale, di fatto un via libera alla gpa. «La mia posizione è frutto della militanza femminista», dice Zanella al Giornale. E cosa fare per unire le opposizioni divise? «Puntiamo sull'ambientalismo».

Onorevole Zanella, il suo intervento sulla maternità surrogata ha scatenato gli applausi del centrodestra e le ha attirato le critiche del centrosinistra. Rivendica le sue parole pronunciate in Aula?

«Certo che sì. Perché non dovrei? Quell'intervento non è stato improvvisato. È frutto di una lunga militanza eco-femminista e di una cultura politica che si è formata nel femminismo della differenza. Le mie parole sono anche espressione di elaborazioni teoriche di grande spessore, che contestano la gestazione per altri come pratica che mercifica il corpo della donna».

Il voto parlamentare sull'emendamento di Riccardo Magi sulla maternità surrogata ha prestato il fianco a chi parla di un'opposizione divisa su tutto. Cosa bisognava fare per evitare lo scenario di un centrosinistra spaccato?

«Purtroppo non sono sorpresa da queste divisioni, forse dispiaciuta. In ogni caso, sarà indispensabile affrontare una riflessione su questioni così cruciali, come l'origine della vita umana e la relazione madre-creatura».

Ma non c'è solo la maternità surrogata. Le opposizioni sembrano divise su tutte le questioni fondamentali. Dal caso Santanché alla giustizia, fino al salario minimo e alla guerra in Ucraina.

«Secondo me questa è un'immagine esagerata, frutto della propaganda di destra. Ci sono molte diversità, ma anche tanti punti d'incontro. A partire dal tema dell'etica della politica. I casi Santanché, Delmastro-Donzelli e gli attacchi di La Russa alla presunta vittima di uno stupro hanno unito le opposizioni. Noi dell'opposizione abbiamo molte cose in comune, compresa la battaglia contro una Rai totalmente appiattita sul governo. Una cosa molto grave, che altera il confronto democratico».

Quindi che tipo di coalizione progressista può battere il centrodestra?

«Una coalizione che assuma su di sé la questione ecologica come bussola per le proprie azioni. Non solo per la sua urgenza, negata dalla premier Meloni in persona, ma anche perché è il buco nero che comporterà terribili disparità economiche e sociali».

Passiamo più concretamente alle alleanze. Verdi e Sinistra possono dialogare con Azione e Italia Viva?

«Nel lavoro parlamentare quotidiano io mi trovo molto bene con le donne di Azione e Italia Viva, a partire dall'ex ministra Elena Bonetti. Dunque sì al dialogo, ma ci dividono le opzioni del nucleare e delle trivelle, inaccettabili per noi ambientalisti».

Un'altra spaccatura dunque. Del resto il centrosinistra sembra in crisi in tutta Europa. Anche in Spagna, nonostante il calo di Vox, i progressisti hanno difficoltà a formare una maggioranza di governo. Da dove bisogna ripartire, anche in vista delle prossime elezioni europee?

«Le difficili elezioni spagnole sono state la prova della tenuta delle sinistre e delle forze

ecologiste. Ciò che lei chiama il calo di Vox è un dato politico enorme. Da dove dobbiamo ripartire? Dalla transizione ecologica e dalla giustizia sociale. Se stiamo su questi terreni in modo forte e credibile vinciamo noi».

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