Matteo Salvini è uno degli ospiti della puntata di Porta a porta che andrà in onda questa sera su Rai 1 in seconda serata. Il leader della Lega, intervistato da Bruno Vespa, ha spaziato tra gli argomenti politici di più stretta attualità, compresa l'ipotesi di una federazione di partiti della destra governativa. Durante la sua partecipazione allo storico programma Rai c'è stato spazio anche per un approfondimento sulle prossime elezioni amministrative, che si terranno in autunno, e per le quali incombe la campagna elettorale.
La federazione di centrodestra
Il leader della Lega ha le idee molto chiare in merito alla federazione: "Se si vuole fare per me prima si fa meglio è". Nel corso dell'intervista rilasciata a Stefano Zurlo per Il Giornale auspicava che tutto fosse pronto per giugno e la sua tabella di marcia non sembra essere cambiata. "Non mi interessano le alchimie, penso ad avere una voce unica in Parlamento figlia di una discussione. Secondo me sarebbe una semplificazione per gli italiani e per il presidente Draghi. Spero che il mio appello venga raccolto", ha spiegato Matteo Salvini ai microfoni di Bruno Vespa. "Berlusconi mi ha proposto il partito unico. Io gli ho detto 'Silvio il partito unico non lo fai in un quarto d'ora'. Inizierei da una collaborazione parlamentare. Certo mi piacerebbe che alle elezioni del 2023 ci fosse una forza unica", ha proseguito il leader della Lega, che poi ha definito come "fondamentale" il ruolo di Silvio Berlusconi in questa manovra.
Qualcuno insinua che la volontà di creare una federazione del centrodestra governativo sia una mossa per arginare l'ascesa di Fratelli d'Italia, la cui crescita nei sondaggi è stata notevole nelle ultime settimane. In questo momento il partito di Giorgia Meloni è secondo nelle preferenze degli italiani alle spalle della Lega, ma Matteo Salvini spazza il campo da simili ipotesi. "Non ho ansie di sorpasso degli altri. Il parlamento nei prossimi mesi affronta la riforma del Fisco, della Pa, della Giustizia e degli appalti. Siccome il M5S è nel caos e il Pd è diviso in 16 correnti, io vorrei che il centrodestra fosse unito. Vorrei che il centrodestra fosse forza seria e stabile", ha sottolineato. Quindi, ha aggiunto: "Io governerò con Meloni e Berlusconi".
Matteo Salvini ha spiegato che il suo obiettivo principale è quello di unire il centrodestra: "Alla Camera il centrodestra che sostiene il Governo è diviso in sei gruppi, non è meglio mettere insieme le energie migliori? Io sono disposto a ragionare su un capogruppo unico, su capigruppo divisi".
Il progetto del centrodestra per le amministrative
In merito alle elezioni amministrative, Matteo Salvini ha affermato di avere "le idee chiare" sui candidati sindaci e il suo auspicio è che "si arrivi a un accordo, perchè ci sono uomini e donne in gamba che si sono messi a disposizione per 1300 Comuni al voto, nonostante fare il sindaco in questi tempi non sia facile". Il leader della Lega, quindi, ha spiegato che il suo partito "non ha bandierine da mettere a Milano come a Triste e Bologna. Cerchiamo di scegliere i migliori".
Per questo motivo, Salvini ha ribadito che nella Lega "non campiamo di pane e sondaggi, il criterio scelto è la qualità". Anche per questo motivo, pur sottolineando che la Lega è il primo partito, Salvini ha rassicurato gli alleati che non imporrà il suo volere ma verrà aperto un dialogo tra le parti. "Il mio desiderio sarebbe comporre delle squadre. Se su Roma e su Milano ci sono due-quattro persone che si sono messe a disposizione, qualcuno magari può fare il sindaco, qualcuno l'assessore al Bilancio, l'assessore alla Cultura, vorrei delle squadre", ha proseguito il leader della Lega.
Il governo Draghi
Il discorso si è poi spostato sulla possibilità di Mario Draghi come prossimo presidente della Repubblica: "La scelta spetterà solo al presidente Draghi. Se vuole andare avanti fino alla fine della legislatura, se vuole candidarsi al Quirinale io lo stimo da presidente del Consiglio lo stimerei da presidente della Repubblica". Ma anche il possibile cambio di ruolo di Draghi per Salvini non sarà la causa dello scioglimento delle Camere: "Penso anch'io che il Governo andrà avanti fino al 2023 perché la metà dei parlamentari non ha voglia di tornare al proprio lavoro ammesso che ce l'abbia".
Il leader della Lega ha quindi rivelato di una conversazione avvenuta recentemente con il presidente del Consiglio: "Ieri ho parlato un'ora e mezzo con il premier Draghi. Abbiamo parlato delle riforme che arrivano in Parlamento nelle prossime settimane, non di federazioni, gruppi e fusioni". Spazio anche per commentare il Copasir: "Se uno si dimette si dimette. Riteniamo che questa composizione del Copasir non rispetti la legge. Io ho una faccia non faccio avanti indietro. Non ritengo che questa composizione non rispetti i criteri di legge e non cambio idea a costo di perdere le poltrone. Urso potrà lavorare, gli auguriamo buon lavoro ma questa composizione non rispetta i criteri di legge".
L'operazione Responsabili di Conte
Quasi in contemporanea alla registrazione dell'intervento di Salvini a Porta a porta, Giuseppe Conte era ospite a DiMartedì. L'ex presidente del Consiglio è tornato a parlare della sua caduta e dell'azione di Matteo Renzi affinché ciò avvenisse. "Se una forza politica per due mesi, con il due per cento, vuole fare cadere il tuo governo e tu hai grande responsabilità davanti agli italiani, cosa fai? Forse vai in Parlamento e chiedi se qualcuno ritiene che in questa situazione, non potendo andare a votare, si deve andare avanti", ha detto l'avvocato. Conte, quindi, ha difeso l'operazione dei responsabili: "C'era anche Liliana Segre.
La sera prima della fiducia mi ha detto, in sostanza, vengo per votare l'appoggio al suo governo perchè credo sia una follia farlo cadere. Non c'era solo Ciampolillo ma i giornalisti hanno parlato solo di Ciampolillo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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