Da quando Enrico Letta è arrivato alla segreteria del Partito democratico straparla e la sua unica preoccupazione sembra essere quella di provocare Matteo Salvini. In effetti, di lui si parla quasi esclusivamente solo per le punzecchiature al leader della Lega. Una strategia curiosa quella di Enrico Letta da Parigi, che pare abbia innervosito anche Mario Draghi. D'altronde sia Salvini che Letta sono nell'esecutivo, dal quale la Lega non ha nessuna intenzione di uscire, come detto a chiare lettere da Matteo Salvini nel corso di un'intervista rilasciata a Il Foglio.
"Ah, il segretario del Pd, che tipo. Come sta? Che ore sono? Ancora non mi ha attaccato?", ha scherzato il leader della Lega. I continui attacchi di Enrico Letta forniscono spesso sponde interessanti a Matteo Salvini, che però, non può che fare una considerazione sull'atteggiamento del segretario del Partito democratico: "Ragazzi, è ossessionato. Devo dire che mi ha deluso: questi anni a Parigi gli hanno fatto male, pensavo meglio. È un radical chic, figlio dei salotti. Contento lui...". Incalzato dal giornalista, Matteo Salvini si è anche sbilanciato in un contronto tra il nuovo segretario dem e il suo predecessore, non senza risparmiare bordate a Letta: "Nicola (Zingaretti, ndr) lo conoscevo di più, questo Letta l'ho visto una volta: è fantastico".
Salvini, quindi, prosegue: "Il governatore del Lazio lo conosco, e con lui mi sono confrontato diverse volte, il nuovo segretario del Pd l'ho visto una volta sola e mi basta. Non do giudizi, fate voi. Dico solo: contento lui". La strategia provocatoria di Enrico Letta potrebbe essere uno strumento per spingere la Lega a uscire dal governo per schierarsi all'opposizione insieme a Giorgia Meloni e a Fratelli d'Italia. Tuttavia Matteo Salvini non ha nessuna intenzione di uscire dall'esecutivo per assecondare i goffi tentativi del segretario del Partito democratico: "Gli piacerebbe che noi uscissimo dal governo: se lo scorda. Adesso vediamo che succederà. Di sicuro noi stiamo dentro e stiamo bene".
Dal fronte Copasir nessuna recriminazione nelle parole di Matteo Salvini a Il Foglio per aver lasciato la presidenza: "Questa mattina ho telefonato al presidente Volpi e gli ho detto: sai che c'è? Dimettiamoci, basta alibi, non siamo attaccati alle poltrone". E sul fronte dei candidati per le amministrative d'autunno, soprattutto per quanto riguarda Roma, il leader della Lega ne è certo: "Sicuramente scapperà fuori il miglior nome possibile".
Intanto Matteo Salvini si prende le sue soddisfazioni, come l'ultima frutto del secco niet di Mario Draghi a Enrico Letta sulla tassa patrimoniale. L'intervista de Il Foglio è stata realizzata prima che il premier parlasse in conferenza stampa ma il leader della Lega sapeva già il fatto suo: "È una fregatura, siamo contrari, come Lega diremo sempre di no a una roba simile. Magari anche il premier Draghi la pensa come noi...". E infatti, poche ore dopo, il presidente del Consiglio ha sostanzialmente dichiarato che non è certo questo il momento di prendere i soldi agli italiani.
Dichiarazioni che hanno fatto esultare Matteo Salvini su Twitter: "Anche in questa circostanza c'è piena sintonia con il premier Draghi, se c'è una cosa di cui l'Italia non ha bisogno sono nuove tasse. Letta e il Pd si rassegnino".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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