Politica internazionale

Meloni alla Casa Bianca. Incontro con Biden nel segno dell'Occidente

Alleanza euro atlantica e sostegno all'Ucraina, Indo-Pacifico (leggi Cina), Africa. Sono stati i temi centrali del terzo incontro tra Joe Biden e Giorgia Meloni

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Alleanza euro atlantica e sostegno all'Ucraina, Indo-Pacifico (leggi Cina), Africa. Sono stati i temi centrali del terzo incontro tra Joe Biden e Giorgia Meloni, dopo i precedenti appuntamenti al G20 di Bali dello scorso anno, al G7 di Hiroshima e all'ultimo vertice Nato di Vilnius. Nello Studio Ovale della Casa Bianca il presidente Usa e la premier italiana hanno ribadito l'importanza dello storico legame tra i due Paesi, se possibile uscito ancora più rafforzato dalla «leadership» assunta da Roma nel sostegno a Kiev, di fronte all'invasione russa. Il bilaterale alla Casa Bianca giunge all'indomani dell'annuncio del Pentagono riguardo alla controffensiva ucraina, che ora è nel «massimo della spinta», con l'impiego in battaglia della brigate addestrate e armate dalla Nato, finora mantenute in riserva. «Spetterà all'Italia decidere», aveva riferito il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, sulle aspettative che gli Usa hanno riguardo all'uscita dell'Italia dal Memorandum sulla Via della Seta, che andrà rinnovato o lasciato scadere entro fine anno. Gli accordi con la Cina sono «pericolosi», aveva poi aggiunto. Fonti diplomatiche italiane, anticipando il tema, avevano sottolineato come, in generale, a Cina è diventata un interlocutore «imprescindibile» nelle relazioni internazionali, ma al riguardo Roma intende perseguire con Pechino un rapporto «equilibrato e di dialogo responsabile». Un annuncio di Meloni sull'uscita dall'accordo siglato nel 2019 da Giuseppe Conte, da parte dell'Amministrazione Usa verrebbe visto come un «segnale forte», in vista della presidenza italiana del G7. Un ulteriore indizio della posizione di Roma viene dal tweet con il quale lo speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, dopo l'incontro con Meloni, ha salutato gli «sforzi per affrontare la crescente aggressione della Cina comunista» da parte della premier. Altro segnale: nelle battute prima del bilaterale, Biden ha sottolineato i 100 miliardi annui a cui ammonta l'interscambio tra Usa e Italia, «non c'è motivo per cui non possa crescere ancora», ha detto il presidente. Meloni, in un passaggio che avrà certamente fatto piacere all'interlocutore, ha parlato della necessità, per l'Occidente, di coniugare «apertura» economica e allo stesso tempo difesa dei «nostri interessi strategici». Infine, il tema del «Global South», l'Africa, «tema centrale» del faccia a faccia tra Biden e Meloni. La premier italiana è atterrata a Washington reduce dalla Conferenza di Roma sulla migrazione e lo sviluppo, dopo il Vertice Fao e dopo l'Accordo Ue-Tunisia. Meloni ha illustrato a Biden la strategia italiana verso il Mediterraneo e l'Africa, il cosiddetto Piano Mattei, non solo uno strumento anti immigrazione ma, nelle intenzioni di Roma, una serie di politiche per la crescita complessiva del continente africano. Questo, anche alla luce della strategia Usa che punta a stabilizzare la regione per evitare che pericolosi vuoti di potere vengano riempiti da Russia e Cina. La prima giornata della visita della premier a Washington era iniziata con una visita a Capitol Hill. Pranzo di lavoro e incontri bipartisan con i leader di Camera e Senato L'appoggio occidentale all'Ucraina è «importante per il mondo», il messaggio di Meloni nel «cuore della democrazia americana». Poi, l'omaggio dello speaker McCarthy, nelle dichiarazioni congiunte dopo il loro incontro: «È una delle leader più capaci» che abbia mai incontrato e con lei i legami tra Stati Uniti e Italia «saranno ancora più forti». Breve nota polemica, nel consueto briefing alla Casa Bianca che ha preceduto il bilaterale nello Studio Ovale. Ai giornalisti Usa che chiedevano il perché di una mancata conferenza stampa congiunta tra i due leader, la portavoce Karine Jean-Pierre è parsa attribuire la decisione alla premier italiana.

Laddove, secondo quanto risulta al Giornale, il tema non era mai stato in discussione.

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