Roma - Un'alleanza strategica per rafforzare il progetto politico di Fratelli d'Italia in Europa, far crescere il gruppo dei Conservatori e tenere fuori dal governo comunitario il Partito Socialista Europeo.
Giorgia Meloni - insieme a Raffaele Fitto e Carlo Fidanza - incontra a Varsavia il leader del maggior partito di governo polacco Jaroslaw Kaczynski, e consolida quell'accordo che la Lega non era riuscita a ottenere, pare per la vicinanza del Carroccio con Vladimir Putin e per la storica diffidenza polacca verso Mosca. «È stato un ottimo incontro tra due forze politiche che collaborano da mesi. La tematica europea è per noi fondamentale, pensiamo che tra noi e il PiS ci siano tanti elementi di convergenza a cominciare dall'attenzione alla sovranità e ai diritti dei popoli».
Sul futuro assetto istituzionale di Bruxelles il modello «è quello di una confederazione, con una cooperazione in alcune grandi materie come la politica estera, la politica di controllo dei confini esterni, la politica migratoria, il mercato unico. Oggi invece al contrario l'Unione Europea decide quanto devono essere lunghe le zucchine ma non fa alcuna politica estera. Se la Francia decide di attaccare la Libia per ragioni di interesse energetico nessuno dice niente».
Fratelli d'Italia punta dunque ad aumentare il suo peso all'interno dell'universo sovranista. Con un modello a cui tendere: «I Paesi di Visegrad dimostrano come si può stare saldamente in Europa difendendo le proprie radici, i propri confini, la propria economia da una eccessiva ingerenza di certa burocrazia e dagli interessi della grande finanza speculativa. Mi pare che tra di noi ci siano molte convergenze sul piano politico: la politica interna, l'immigrazione incontrollata, la difesa della nostra identità cristiana, la nostra identità europea piuttosto che la tutela dell'impresa nazionale e della piccola media impresa, dell'economia reale, la valorizzazione della famiglia, l'incentivo alla natalità. Sono politiche che queste nazioni portano avanti che invece è molto più difficile difendere in Europa occidentale.
«È questo il sovranismo di governo che vogliamo costruire rafforzando il gruppo Ecr (Conservatori e Riformisti Europei) che sarà anche nel prossimo europarlamento la più grande famiglia dei sovranisti europei» dice Carlo Fidanza. E Raffaele Fitto aggiunge: «La prospettiva dell'Ecr viene rafforzata: resta il terzo gruppo nel Parlamento Europeo e avrà un ruolo decisivo dopo il 26 maggio». C'è spazio anche per qualche puntura di spillo a Salvini che due giorni fa aveva detto: «La differenza tra la Lega e gli altri è che gli altri devono andare all'estero per cercare alleanze».
«Non ho francamente compreso la sua dichiarazione piccata - replica la Meloni - non più tardi di un mese fa a Roma, abbiamo accolto 30 delegazioni da 18 Paesi europei per salutare l'ingresso di Fratelli d'Italia nella famiglia dei conservatori e riformisti. Era normale per noi venire a ricambiare con una presenza, qui con un incontro con il presidente Kaczynski, presidente del partito che governa la Polonia e figura chiave per i futuri assetti europei».
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