Meloni: "Imprese italiane decisive per il successo del piano Mattei"

Il messaggio al convegno Confcommercio: "È un programma concreto con obiettivi realizzabili"

Meloni: "Imprese italiane decisive per il successo del piano Mattei"
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La creazione della cabina di regia, la definizione dei sei pilastri strategici del piano, i progetti pilota già partiti in alcuni Paesi africani. Il Piano Mattei è da tempo una priorità del governo Meloni. L'idea è quella di innescare un circolo virtuoso e creare qualcosa che possa apportare benefici reali all'Europa come all'Africa, creando sviluppo in maniera matura, bilaterale e non assistenziale. Chiuso il capitolo del G7 la premier torna a parlarne e a insistere sull'imperativo della concretezza, in un videomessaggio inviato a Confcommercio.

«Ciò che lo distingue da tutte le altre iniziative del passato è proprio la sua concretezza. Noi non abbiamo scritto un elenco di buone intenzioni, ma un piano di obiettivi fattibili e realizzabili, accompagnato da un cronoprogramma ben delineato», dice la presidente del Consiglio. «Sono molto felice che il tessuto produttivo di questa Nazione abbia compreso l'importanza e la strategicità della sfida. Se il Piano Mattei sarà un successo e riuscirà a costruire il nuovo modello di cooperazione e sviluppo con le Nazioni africane, molto dipenderà dal contributo delle nostre imprese». «Abbiamo lavorato molto in questi mesi, anche per creare una cornice nella quale il settore pubblico e privato potessero lavorare insieme, anche in aree dell'Africa dove l'Italia non è tradizionalmente presente», racconta Meloni. «Per troppo tempo l'Africa è stata una terra incompresa. L'Africa è, invece, dal nostro punto di vista, un Continente che può sorprendere, se messo nelle condizioni di sfruttare quanto di straordinario possiede, senza approcci caritatevoli o paternalistici».

Il pensiero va poi ai risultati ottenuti al G7. «Al Vertice di Borgo Egnazia abbiamo istituito, con la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Mondiale, strumenti finanziari innovativi per strategie di co-investimento in Africa.

Penso alla decisione di contribuire, con un impegno finanziario che può arrivare fino a 320 milioni, alla realizzazione del corridoio di Lobito, che collegherà l'Angola allo Zambia. Ma ci tengo a ricordare anche l'ottima sinergia che l'Italia ha instaurato con gli Stati Uniti in Kenya, dove stanno prendendo corpo due progetti pilota nel settore dell'energia rinnovabile».

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