Roma Con la scissione nel centrosinistra e un M5s ricompattato solo per ordine del Capo, sarebbe il momento per i moderati di ritrovare un fronte comune. E Giorgia Meloni veste gli abiti della mediatrice, soprattutto tra Fi e Lega, per riavvicinare le diverse anime del centrodestra.
La presidente di Fdi alla trasmissione di Rai3 In mezz'ora propone di ripartire dalle Amministrative e in particolare da Genova per quest'esperimento. «Sono ottimista - dice - sul fatto che si possa fare una lista che comprende ampi pezzi di centrodestra, se non tutti quelli che vogliono aderire ad una proposta nuova, con una clausola anti-inciucio e metodi chiari per la scelta della classe dirigente». Un tentativo che potrebbe realizzarsi a Genova, «dove c'è una bella realtà di Fdi e della Lega e Fi è rappresentata da Giovanni Toti, che con noi ha fatto tante iniziative».
La Meloni vorrebbe superare gli attriti degli ultimi mesi tra le maggiori forze del fronte moderato, sorvola sulle ruvidezze di Matteo Salvini e sulle repliche irritate di Silvio Berlusconi in competizione per la leadership nazionale, insiste che resuscitare l'alleanza passata è ancora possibile. E che si potrebbe iniziare dal capoluogo ligure, con una lista comune «sui temi della sovranità». Certo, la leader di Fdi pone condizioni e mette paletti. E alcune condizioni non sono molto in sintonia con l'ex Cavaliere. Lega e Fdi insistono sulle primarie l'8 aprile, che Fi non vuole e con loro si schierano Raffaele Fitto e Stefano Parisi, la cui proposta di legge elettorale prevede proprio consultazioni popolari per scegliere il leader. Ieri Fitto, alla prima assemblea regionale veneta del suo movimento, Direzione Italia, parlava di costruire «un centrodestra che sia alternativo al centrosinistra».
Con lui è pronto a trattare Toti, il primo ad accogliere l'invito della leader di Fdi: «La parola d'ordine è unità». Su Facebook il presidente della Liguria e consigliere di Berlusconi aggiunge: «Bene la proposta di Giorgia Meloni di una lista unica alle prossime amministrative. La Liguria è pronta! Parliamone presto tutti insieme Salvini, Meloni, Quagliariello, Fitto!». È pronto il presidente di Idea, già sostenitore dell'ipotesi di un contenitore del centrodestra sul modello del Partito Repubblicano americano. «Individuiamo - dice Gaetano Quagliariello - i comuni chiamati al voto dove questo percorso possa essere messo in pratica». Ma la Meloni precisa: «Non troverò un accordo ad ogni costo».
Dall'intesa esclude il nuovo polo sovranista di Gianni Alemanno e Francesco Storace: «Hanno fatto molte giravolte, non li considero alleabili a noi, non mi paiono molto affidabili nei contenuti. A me interessa costruire una cosa che dia un futuro agli italiani, non pensare alle poltrone». I due replicano sdegnati, ma lei tira dritto.
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