Meloni protagonista. Le Monde ammette: "Meglio di Macron". Sinistra disperata

Dopo il summit, i francesi: "Più credibile sui conti". Elogi dal Pd su Kiev, altri si attaccano a una battuta

Meloni protagonista. Le Monde ammette: "Meglio di Macron". Sinistra disperata
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Dal vertice di Washington tra Donald Trump, Volodymyr Zelensky e i leader europei, la figura della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni esce indubbiamente rafforzata. In un contesto dominato da tensioni globali e incognite politiche la premier italiana è riuscita a portare la proposta italiana quella di un Articolo 5 della Nato applicato all'Ucraina, senza formalizzarne l'ingresso al centro del dibattito. Una formula che, sebbene ancora priva di dettagli, ha avuto il merito di rimettere sul tavolo la questione delle garanzie reali per Kiev in caso di aggressione, tenendo in equilibrio la cautela europea con l'incertezza americana.

Una scommessa diplomatica vincente che identifica Meloni come leader capace di stare su più tavoli: quello atlantico, quello europeo e quello delle relazioni con la destra americana. E proprio su questo punto si concentra l'attenzione dei media internazionali. Emerge anche come la proposta di Roma come sede del trilaterale sia partita dagli Usa, col sostegno di Kiev.

Ma a certificare il nuovo ruolo dell'Italia non c'è solo la centralità politica. C'è anche la credibilità economica che sorprendentemente ci viene riconosciuta dall'estero. In un articolo che ha fatto discutere, Le Monde sottolinea come oggi, per i mercati, l'Italia appaia più affidabile della Francia. Un sorpasso impensabile fino a poco tempo fa. "L'Italia è attualmente credibile quanto, se non più, della Francia in materia di finanze pubbliche", scrive il quotidiano parigino. Nonostante un debito più pesante, Roma ha mostrato un processo di risanamento più solido e una stabilità politica apprezzata dagli investitori. Un tempo considerata l'anello debole, l'Italia oggi nel giudizio dei mercati compete con Parigi per la leadership economica nel Sud Europa.

In questo scenario, mentre il cancelliere tedesco Merz è alle prese con sondaggi in calo e un'AfD in crescita al 26% (prima forza politica secondo RTL/N-TV), e il premier spagnolo Pedro Sánchez è costretto a un ruolo defilato per i problemi che vive in patria, Meloni si ritrova in una posizione di forza e di leadership sempre più visibile.

Eppure, in Italia, non tutti sembrano apprezzare il peso che la premier ha conquistato. Le opposizioni, pur in ordine sparso, scelgono di concentrarsi su una battuta fuori onda rivolta a Trump durante un momento informale, in cui Meloni si è lasciata andare a un commento sul rapporto con la stampa italiana. Un pretesto, più che una polemica fondata, che addirittura porta all'accusa di "autoritarismo" da parte di Italia Viva e del senatore Borghi, che evoca paragoni arditi (e ovviamente in negativo) con De Gasperi e Renzi.

Ma non tutto il centrosinistra si accoda su questa linea difensiva. Si registrano infatti anche commenti più obiettivi. Benedetto Della Vedova, di +Europa, definisce "positiva" la scelta della premier di partecipare al vertice al fianco di Zelensky e von der Leyen, anche se esprime scetticismo sulla reale efficacia diplomatica del summit. Sulla stessa linea Pier Ferdinando Casini, che riconosce alla premier "realismo" e una posizione equilibrata tra Europa e Trump, in un momento in cui l'Italia non può permettersi forzature. E ancora più esplicita Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, che parla di "ottima notizia" per il ruolo italiano, sottolineando che la presenza nella coalizione dei volenterosi "rafforza il peso dell'iniziativa".

Il riconoscimento del lavoro della premier arriva, dunque, anche da voci non allineate, che ammettono come la postura internazionale dell'Italia si sia rafforzata. Il vertice di Washington, insomma, ha offerto a Giorgia Meloni molto più di una vetrina. Le ha dato legittimità, centralità e un ruolo nella partita diplomatica più delicata del momento: la sicurezza dell'Europa e la fine della guerra in Ucraina.

"Tutti gli italiani possono essere orgogliosi perché l'Italia è protagonista, con Giorgia Meloni seduta al fianco di Trump" nella foto di famiglia dei leader europei insieme al presidente americano, commenta il capo delegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. "A dimostrazione che aveva ragione la nostra premier nel perseguire ostinatamente l'unità dell'Occidente".

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