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La Meloni rilancia sul presidenzialismo. E ora incassa pure gli elogi di Calenda

Proposta di legge costituzionale sulla battaglia storica di destra. Il leader di Azione: "È l'unica che si prende i voti sul territorio"

La Meloni rilancia sul presidenzialismo. E ora incassa pure gli elogi di Calenda

L'annuncio di una nuova campagna per il presidenzialismo, con tanto di coinvolgimento popolare, risale a poco meno di un mese fa. Giorgia Meloni, nel corso dell'esecutivo nazionale, aveva rivendicato il carattere di FdI come partito più presidenzialista del panorama italiano. Una identità da rilanciare in un momento storico in cui da dieci anni la legittimazione popolare dei leader passa più dal Parlamento che dalle urne. Il sogno mai tramontato, insomma, torna a chiedere spazio. Ma qual è la proposta di Fratelli d'Italia?

Da tempo Fdi ha depositato una legge costituzionale. Il punto irrinunciabile è l'elezione a suffragio universale e diretto del presidente della Repubblica, che presiede il Consiglio dei ministri, con poteri di nomina e revoca dei ministri e la guida dell'esecutivo. La proposta, a prima firma Giorgia Meloni, modifica 13 articoli della Costituzione. Il relatore è Emanuele Prisco. Secondo la Meloni, «il tema dell'elezione diretta del presidente ha accompagnato l'intera storia repubblicana ed è stato profondamente elaborato e metabolizzato dal più autorevole pensiero politico, giuridico e costituzionale italiano. Penso a Gaetano Salvemini, Pietro Calamandrei, Randolfo Pacciardi, Leo Valiani, Giuseppe Saragat, Giuseppe Maranini, Giorgio La Pira».

La proposta prevede affinità con il sistema francese dove il presidente è eletto per 5 anni a suffragio universale diretto (per non più di due mandati) con sistema maggioritario, a maggioranza assoluta dei voti espressi al primo scrutinio, se la ottiene, o al secondo turno, al ballottaggio, cui accedono i primi due candidati. Tale sistema viene riproposto per il nostro Paese con la differenza che il ruolo presidenziale potrà essere ricoperto da «ogni cittadino che abbia compiuto quarant'anni d'età e goda dei diritti civili e politici».

Quanto ai poteri si prevede che il governo sia composto dal Primo ministro e dai ministri, che collegialmente costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Tale organo verrà presieduto dal presidente della Repubblica, il quale disporrà del potere di nomina del Primo ministro e, su proposta quest'ultimo, di nomina e revoca dei ministri. Il tutto accompagnato, così come previsto in altri Paesi europei, dalla possibilità di procedere anche alla sfiducia costruttiva.

Una kermesse, quella di Fdi, ben riuscita. Oggi sfileranno Cartabia e Conte. E Meloni esulta. Anche perché, inaspettati, sono arrivati gli elogi di Calenda: «L'unica operazione seria l'ha fatta la Meloni che ovviamente è distante da me anni luce. Ha fatto una cosa semplice: è andata in tutti i comuni a riprendersi i voti, parlando con sindaci e amministratori. È l'unica strada da percorrere, gambe in spalla.

Solo così si recupera la distanza con i cittadini».

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