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Mes, Conte minaccia nuove tasse. Ma ecco quello che non torna

Conte avverte: "Se prendiamo i soldi del Mes nuove tasse e tagli di spese". Ma FI attacca: "Si arrampica sugli specchi"

Mes, Conte minaccia nuove tasse. Ma ecco quello che non torna

Prendere i soldi del Mes potrebbe spingere il governo a intervenire con nuove tasse e mediante tagli delle spese. È questa la "confessione" di Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, nella notte in cui il premier ha annunciato in diretta televisiva le nuove misure anti Covid.

Incalzato da una domanda inerente al Fondo salva-Stati, Conte ha spiegato che i soldi provenienti dal Mes sono dei prestiti e che, per questo motivo, "non possono finanziare spese aggiuntive". "Si possono coprire spese già fatte e vanno a incrementare il debito pubblico. Se prendiamo i soldi del Mes dovrò intervenire con nuove tasse e tagli di spese", ha aggiunto il premier.

La mossa di Conte

Non solo: Conte ha sottolineato che il Mes "non è quella panacea che viene rappresentata". Inoltre, a detta del presidente del Consiglio, la situazione economica dell'Italia è "positiva" e dunque il vantaggio in termini di interesse nell'usufruire del Fondo salva-Stati "diventa molto contenuto". "Se avremo fabbisogni di cassa, sicuramente dobbiamo considerare anche il Mes, ma se non accade prendere il Mes non ha senso", ha aggiunto.

A questo punto Conte ha fatto un confronto con gli altri Paesi. "Quando facciamo questi ragionamenti dobbiamo valutare che in ogni caso avremo interessi contenuti rispetto al rischio che gli analisti colgono, si chiama stigma. Decina di Paesi hanno preso il Sure, anche noi. Il Mes nessuno. Ecco perchè io ho detto che non ho nessuna pregiudiziale ideologia sul Mes ma prendere il Mes come risolvere a una disputa nel dibattito pubblico non ha senso", ha concluso.

Ricapitolando, Conte ha dichiarato in un colpo solo che afferrare il salvagente Fondo salva-Stati comporterebbe nuove tasse o tagli di spesa e che accettarlo non sarebbe poi così conveniente. Eppure, all'interno del governo, c'era una buona fetta della maggioranza che non vedeva l'ora di mettere le mani sui fondi provenienti da Bruxelles.

Tra questi il Partito Democratico, con Nicola Zingaretti uno dei primi sponsor del Fondo salva-Stati. Qualche giorno fa il segretario del Pd scriveva sul proprio profilo Facebook un messaggio inequivocabile: "Ascoltiamo i sindaci italiani. Bisogna usare le risorse del Mes per rafforzare la sanità territoriale. Chi è in prima linea, come i tanti amministratori in trincea, sa bene che ora è il momento di rafforzare la rete di prevenzione e cura nei territori, nelle città, nei piccoli comuni, nelle aree interne, specie per gli anziani e per le persone più fragili".

Forza Italia: "Il premier si arrampica sugli specchi"

Conte ha insomma risposto picche alle richieste dei suoi alleati, facendo capire che no, l'Italia non farà ricorso al Fondo salva-Stati. Sconcertata anche Forza Italia, che dall'opposizione ha criticato le affermazioni del premier. "Conte si arrampica sugli specchi pur di non ammettere che le risorse del Mes sono indispensabili per mettere in sicurezza il nostro sistema sanitario che sta mostrando gravi e preoccupanti lacune all'inizio di questa nuova emergenza", ha dichiarato in una nota la presidente dei senatori di FI Anna Maria Bernini.

"Rifiutare quei 37 miliardi per un'impuntatura ideologica significa causare dolosamente un danno al Paese. Il premier non può continuare a nascondersi dietro un fantomatico effetto stigma per i paesi che utilizzano il Mes. Quello del premier è dunque un ritornello sempre meno convincente, come l'abitudine di informare solo all'ultimo momento i leader dell'opposizione di decisioni già prese, senza mai un reale confronto", ha ribadito Bernini.

Anche Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di FI, ha risposto a Conte in merito al Fondo salva-Stati, evidenziando tutte le inesattezze contenute nelle parole del premier. Innanzitutto il Mes è conveniente perché "è un prestito ad interesse oggi pari a zero, o addirittura sotto zero, mentre l'emissione di BTP di durata analoga costerebbe certamente molto di più".

Non ha inoltre particolari condizionalità, "se non quella di utilizzare le risorse per spese sanitarie dirette e indirette". Come se non bastasse i "36-37 miliardi erano disponibili già dall'estate per realizzare i relativi investimenti in funzione della seconda ondata della pandemia che purtroppo si sta manifestando (investimenti che non si sono fatti)". Tra gli altri aspetti da considerare, secondo Brunetta, c'è il fatto che il Fondo salva-Stati andrebbe a finanziare il bilancio sanitario delle Regioni e che le risorse così investite rafforzerebbero il SSN.

"Avresti potuto dire che sul Mes il partito di maggioranza relativa della tua maggioranza, il M5s, non è d'accordo, mentre il Partito democratico la pensa in maniera diametralmente opposta e che quindi il tuo Governo non può chiedere il Mes perchè non hai la maggioranza per chiederlo", ha concluso Brunetta, rivolgendosi sempre a Conte.

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