
«Questa vicenda mi ha fortemente danneggiato, sia dal punto di vista personale sia da quello professionale»: a parlare ieri in aula a Milano è il deputato di Fdi, Manlio Messina (nella foto). Quell'articolo, racconta, che rivelava una sua fantomatica relazione con la premier Giorgia Meloni ha avuto un effetto «dirompente» sulla sua vita «privata», ma anche «sull'immagine di uomo politico».
L'imputato, citato per diffamazione aggravata da Messina e dalla presidente del Consiglio, entrambi parte civile nel processo, è Fabrizio Corona. Insieme a lui, Luca Arnau, direttore della testata online Dillingernews, che nell'ottobre 2023 ha pubblicato l'articolo di gossip, con anche fotografie dei due diretti interessati, prese dai profili social del parlamentare, ma da cui sarebbero state cancellate le immagini di altre persone presenti. «Quel giorno - continua Messina -, la notizia è stata ripresa da tutti i giornali nazionali, persino dal Tg1 delle 20. Ho moglie e due figlie che erano adolescenti... Non ho fatto in tempo ad avvisare le ragazze e mi hanno chiamato chiedendomi cosa stesse succedendo. Per non parlare delle voci per cui il mio percorso politico sarebbe dovuto al legame, falso, con Giorgia Meloni». Tra i commenti ad alta voce di Corona, più volte richiamato dal giudice dell'Ottava sezione, Messina ha ricostruito le due telefonate fatte all'ex re dei paparazzi, appena saputo della imminente uscita della notizia. Il deputato è originario dal Catanese. «Con Corona da piccoli eravamo vicini di casa, giocavamo insieme in cortile. Ma da adulti non ci sentivamo. Quel pomeriggio al telefono lui provava a giustificarsi, pur sapendo che non esisteva la notizia, aveva la necessità di fare like sul sito. Arrivò a dire che mi stava facendo pubblicità...».
Così l'ex agente, oggi imprenditore: «Le foto non sono artefatte, né modificate, sono ritagliate». Corona si è detto pronto a portare in aula la «telefonata registrata» e altro materiale con presunte «prove» di quello che ha scritto.