Roma Lo chiamano già «il metodo Grillo»: colpire gli avversari con insinuazioni e poi scappare senza lasciar traccia. L'ultimo caso è la scomunica comminata alla vincitrice delle comunarie genovesi, la grillina Marika Cassimatis, a cui è seguita denuncia.
Quindi ora Beppe Grillo e Alessandro Di Battista sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Genova per diffamazione. La Cassimatis ha sì vinto le comunarie del Movimento per le elezioni a Genova, il voto però è stato annullato dal garante dei pentastellati che il 17 marzo ha annunciato la decisione con un post sul blog. Lo stesso blog finito nell'occhio del ciclone per un post considerato diffamatorio da parte del tesoriere del Pd Francesco Bonifazi. Siamo alla fine di marzo dell'anno passato quando alla vigilia del voto referendario sulle trivelle compare un post che ammoniva: «Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro.
Ora si capisce perché il Pd e il governo incitano illegalmente all'astensione sul referendum». Con un coup de theatre viene fuori però che Grillo non è il titolare del blog. Quindi non può essergli imputata la responsabilità oggettiva, come si fa per il direttore di un giornale.
E questo nonostante lo stesso blog compaia ampiamente citato nello Statuto del Movimento di cui Grillo resta il garante. Ora Marika Cassimatis dovrà affrontare le spese legali per il processo e ha già avviato - sempre attraverso i social network - una raccolta fondi.
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