Lo scontro frontale tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte proseguirà in tribunale. Spesso protagonisti di vivaci botta e risposta in campagna elettorale, i leader di Italia Viva e Movimento 5 Stelle non hanno lesinato critiche pungenti. Ma il giurista è andato oltre, qualche parola di troppo che non è andata giù al senatore di Rignano. E ora ecco le conseguenze: i due si vedranno al palazzo di giustizia.
Renzi porta Conte in tribunale
Come già anticipato, Renzi e Conte hanno dato vita a uno scontro a distanza sul reddito di cittadinanza nel corso della campagna elettorale. L’ex sindaco di Firenze ha parlato di “voto di scambio”, scatenando le ire di Giuseppi. Fino al fallo di reazione: “Venga a parlare di reddito di cittadinanza tra la gente senza scorta”, il suo invito nel corso di un comizio a Palermo.
Un’entrata scomposta, “un linguaggio da mafioso della politica” secondo Renzi. Tanto da arrivare alla denuncia: “Con lui me la vedo in tribunale, l’ho già detto”, il suo annuncio a L’aria che tira. Il volto del Terzo polo ha spiegato:“Conte è quello che si è comportato peggio in questa campagna elettorale. Mi ha minacciato. Se io dico che per me il reddito di cittadinanza è voto di scambio, è un’opinione legittima. Uno può dire di essere d’accordo o meno. Ma dire ‘vieni in piazza senza scorta’ è un atto di minaccia”.
“Ho ricevuto minacce di morte”
Renzi ha biasimato senza mezzi termini l’attacco del leader grillino, definito semplicemente il “peggiore di tutti”: “Giuseppe Conte ha il triplo della scorta ed è giusto che sia così. Ma non è accettabile minacciare, cosa vuol dire ‘vieni in piazza senza scorta’? Lui è il peggiore di tutti da questo punto di vista”.
Secondo il politico toscano, il giurista ha strizzato l’occhio ai violenti, come testimoniato del resto dalla violenza verbale – tra insulti e intimidazioni – registrata sui social network: “Non a caso, il giorno dopo ho ricevuto decine di minacce di morte”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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