"È il miglior alleato della Meloni". Italia viva sferza Enrico Letta

Enrico Letta ha perso qualunque leadership e dall'opposizione gli arrivano le sferzate più incisive anche su come ha condotto la campagna elettorale

"È il miglior alleato della Meloni". Italia viva sferza Enrico Letta

La sinistra non riesce a stare unita nemmeno all'opposizione. Enrico Letta sembra non riuscire ad arrendersi davanti all'evidenza di aver perso le elezioni ed è convinto di poter ancora giocare al piccolo boss della politica. Le sue dichiarazioni durante la fiducia di Giorgia Meloni alla Camera sono state tra le più deboli di tutte, a dimostrazione che il segretario del Pd non ha argomenti e non ha mordente, né nel partito e nemmeno nel gruppo di opposizione. Infatti, continua ad attaccare in maniera scomposta non solo la maggioranza ma anche l'opposizione.

Dopo aver fatto una campagna elettorale imbarazzante, con tematiche che hanno finito per favorire il centrodestra e, in particolare, Giorgia Meloni, Enrico Letta ora punta il dito contro gli altri partiti che, come lui, si devono accomodare sui banchi dell'opposizione. E le sue accuse sono altrettanto imbarazzanti, perché senza fare nomi e sperando che i suoi abboccamenti vadano a buon fine, Letta attacca Italia viva, Azione e le altre compagni perché, a loro dire, sarebbero una stampella del centrodestra. Considerando l'ampissima maggioranza di cui gode Giorgia Meloni in parlamento, di sicuro il premier non ha bisogno di sostegni esterni.

Ma al di là di questo, come gli viene fatto notare dal deputato europeo Nicola Danti, lui è stato il primo a spingere per la Meloni durante la campagna elettorale. "Ha detto Letta che nell’opposizione c’è qualcuno che sostiene la Meloni. È vero: c’è LUI. Basta vedere la campagna elettorale per capire che Enrico Letta è il miglior alleato della nuova premier", ha scritto Danti. Una battuta, ma non troppo, che fa emergere due elementi importantissimi del nuovo parlamento. Da un lato l'assoluta incapacità della sinistra di trovare un accordo anche all'opposizione, a dimostrazione dell'assenza di leader e dell'incapacità politica di chi si trova oggi a tenere le fila delle compagini.

Dall'altra il riconoscimento di una superiorità totale da parte del centrodestra, contro la quale questa sinistra evidentemente non è in grado non di combattere, ma proprio di scendere sul campo di gara, talmente è ampio il divario.

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