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Migranti, il blitz dei pm contro Salvini per non farsi imporre l'arresto

La procura di Trapani non cede alle pressioni di Salvini, che ieri prometteva di autorizzare lo sbarco solo se i migranti violenti "scenderanno con le manette"

Migranti, il blitz dei pm contro Salvini per non farsi imporre l'arresto

"Siamo decisi a ricostruire gli aspetti penalmente rivelanti quando l'inchiesta si radicherà a Trapani, ma solo dopo l'attracco". Sono questi, secondo quanto scrive il Corriere, i ragionameni che ieri circolavano nei corridoi del palazzo della procura di Trapani. Un modo, velato, per dire che i giudici non vogliono cedere all'appello di Matteo Salvini, che ieri aveva promesso di voler dare l'autorizzazione allo sbarco della nave Diciotti solo se "i violenti scenderanno con le manette" ai polsi.

Insomma: l'inchiesta, contro ignoti, sarà formalizzata solo dopo l'attracco. Non prima, come sperato dal leader del Carroccio. È vero chela polizia, guidata dal capo della squadra mobile di Trapani Fabrizio Mustaro, è da ieri sera a bordo della Diciotti e del rimorchiatore per raccogliere le testimonianze e stanare i rivoltosi. Ma senza la flagranza di reato gli agenti non potrebbero arrestatre nessuno. E i giudici di Trapani intenderebbero aprire il fascicolo su quanto accaduto sulla Vos Thalessa (nave italiana, quindi territorio italiano) solo quando la nave della Guardia costiera arriverà a Trapani, così da radicare la competenza nelle mani della procura guidata da Alfredo Morvillo.

Ieri sera una squadra di agenti è stata trasportata prima a Lampedusa e poi su una motovedetta sono stati inviati sulla piattaforma petrolifera dove fa base la Vos Thalassa. Un'altro gruppo di poliziotti, invece, ha raggiunto la Diciotti. L'obiettivo era quello di definire meglio la dinamica di quanto successo prima che i 67 migranti venissero trasbordati sulla nave della nostra Guardia costiera. I poliziotti della Squadra mobile e del Servizio centrale operativo hanno sentito l'equipaggio e gli immigrati, redigendo un rapporto che sarà inviato alla procura di Trapani. Nel mirino sono finiti, per ora, un ghanese e un sudanese.

Indicati come i due responsabili dell'ammutinamento di cinque giorni fa.

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