Minacce di morte in campo

La partita del cuore? Facciamo la partita del fegato. Quello gonfio di bile di molti dei protagonisti del match benefico andato in scena martedì sera allo Juventus Stadium di Torino. Chi era davanti alla tv a godersi cantautori con la pancetta e vecchi mediani imbolsiti rassicurare ciascuno di noi sul fatto che il tempo passa inesorabile per tutti, deve aver sospettato che in tv (già, la partita era in diretta su RaiUno) andasse una replica di una sfida decisiva per la salvezza: falli, proteste, ritorsioni, scambio di tweet al curaro nel dopopartita. Peggio di un qualsiasi derby romano, al netto delle «puncicate» tra tifosi. Che l'altra sera nel tempio bianconero erano per lo più bambini che saranno tornati a casa decisamente edificati.

Insomma, il calcio benefico sembra più vero di quello vero: anche a partire dal numero di spettatori: 41.254, un tutto esaurito che raramente si registra in serie A. L'incasso è stato di 462mila euro, a cui vanno aggiunti il milione e 400mila euro donati con l'sms solidale, tutti soldi finiti a Telethon. Ma le buone notizie finiscono qui. Perché poi in campo il clima è stato da saloon. A scatenare la gazzarra è stato un tunnel riuscito al cantante di Amici Moreno (che di cognome fa Donadoni e per qualche istante deve essere stato abitato dallo spirito dell'omonimo) a Pavel Nedved. Chi non sa di pallone deve sapere che il tunnel è il gesto tecnico più irridente del calcio, un insulto personale pari alla contabilità degli amplessi di mammà. Nedved se l'è segnata sul parastico e invece di ricambiare rappando, ha fatto un fallo intenzionale sul giovane artista, ingigantito dal fatto che questi esibisce un fisichetto da lanciatore di coriandoli.

Finita qui? Manco per idea. I giocatori in maglia blu, compagni di squadra del baffuto rapper, hanno attorniato l'ex centrocampista ceco, difeso a sua volta dal suo compagno di squadra nonché tifoso Eros Ramazzotti, che si messo a battibeccare con Luca Barbarossa. Poi dopo una manciata di secondi di tensione il clima si è raffreddato e si è tornato a giocare. La partita, per i tabellini, è finita 4-4.

Ma nel postpartita i social network hanno amplificato le poche ragioni e i tanti torti di questa partita da serie Z. Il primo a incavolarsi è stato Enrico Ruggeri: «È una partita di solidarierà e in campo dovrebbe esserci lo stesso spirito. Non si capisce come un giocatore come Nedved possa aver fatto una cosa così. Se si è campioni lo si è per sempre». Va detto che Ruggeri è interista e non certo fan del biondocrinito ceco. Poi Eros Ramazzotti si è scatenato contro l'(ex) amico Barbarossa: «Quando una persona in un campo di calcio in una partita benefica di dice “se mi ritocchi ti ammazzo qui davanti a tutti” tu che fai?? Prendi e te ne vai! Io non ho fatto altro che andare di fronte a lui dicendogli di uccidermi, né più e né meno».

Poi una stoccata a Moreno: «Ringrazio tutti quelli che ogni giorno fanno qualcosa per qualcuno che ne ha bisogno, senza fare i fenomeni e i giocolieri saltimbanchi prendendo per il culo gli altri, ma impegnandosi veramente con il cuore». E Barbarossa minimizza su facebook: «Con Eros ci conosciamo da più di trent'anni, abbiamo un bel caratterino in campo. Questo non cambia di una virgola l'affetto che provo per lui». Pensa se erano nemici.

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