Col numero dei contagi da Coronavirus nuovamente in crescita e l'allarme sanitario mai effettivamente rientrato ed anzi reso ancora più pesante dai numerosi casi di positività tra gli stranieri che approdano sulle coste del nostro Paese, il ministero dell'Interno sembra intenzionato a ridestarsi da un torpore durato troppo a lungo.
Secondo quanto riferito da "Repubblica" il piano preparato dal Viminale dovrebbe prevedere innanzi tutto l'arrivo di una seconda nave per l'isolamento dei nuovi arrivati, destinata in questo caso alle acque della Calabria. Dopo "Azzurra", dunque un altro "investimento" del governo nel tentativo disperato di contenere l'emergenza. La prima imbarcazione, noleggiata dal ministero dell’Interno per assistere circa 350 clandestini, ha alleggerito l'hotspot di Lampedusa, che resta tuttavia ben oltre i suoi limiti di capienza massima.
Altra strategia in previsione da parte del ministero dell'Interno sarebbe quella di mettere a punto una delle due tendopoli da circa 300 posti previste a Vizzini (provincia di Catania), pronta all'utilizzo nel caso malaugurato in cui le navi risultassero eccessivamente cariche. Per il momento il mare è troppo agitato, una situazione che ha portato il numero di sbarchi a ridursi drasticamente negli ultimi tre giorni (un dato che il Viminale comunque non ha mancato di sottolineare). Tuttavia, proprio in previsione di un nuovo incremento del numero di approdi sulle coste nostrane, la tendopoli sarebbe la soluzione più percorribile.
Ma il vero asso nella manica del ministero dell'Interno è il vaglio di un nuovo protocollo sanitario da applicare con la stretta e fondamentale collaborazione della regione Sicilia: vista la scarsa attendibilità degli esami sierologici, si dovrebbe provvedere direttamente ad effettuare il test del tampone faringeo sui nuovi arrivati. Difficile, in effetti, dimenticare come diversi clandestini risultati negativi al sierologico a Lampedusa abbiano invece rivelato la propria positività al Coronavirus dopo il trasferimento in altri centri d'accoglienza. A causa di ciò, nuovi focolai sono partiti in varie regioni italiane, tra cui Basilicata, Veneto, Abruzzo e la stessa Sicilia. Se a questo si aggiunge la nuova propensione alla fuga degli stranieri in quarantena, con tutti i rischi che essa comporta per i nostri connnazionali, il quadro drammatico risulta ben completo.
"Stiamo lavorando per cercare strutture sicure per la quarantena da dove i migranti non possono allontanarsi", ha dichiarato il Viminale nella speranza di placare le proteste dei cittadini. "Dalle navi e dalle tendopoli, che non saranno assolutamente utilizzate per accoglienza stanziale, non esce nessuno.
Non è facile trovare altri siti anche perché molti amministratori locali oppongono un rifiuto alle richieste di mettere a disposizione strutture giudicate adeguate", tenta di difendersi il ministero dell'Interno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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