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Miss Finlandia cancellata per quegli occhi a mandorla. Il woke vince sulla bellezza

La reginetta perde la corona per un gesto "razzista". Ma nella storia recente tante candidate fuori dai canoni

Miss Finlandia cancellata per quegli occhi a mandorla. Il woke vince sulla bellezza
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di Filippo Facci

I n Finlandia non pensano al confìne di 1340 chilometri con la Russia, pensano che devono battere gli inglesi che due anni fa hanno candidato una Miss con una gamba di legno, Bernadette Hagans; pensano che devono far meglio di Miss Olanda 2023, Rikkie Kollé, che era un uomo; e anche meglio di una candidata miss nordirlandese, Aoife Walsh, che si presentò non depilata per "liberarsi dagli stereotipi femminili"; devono far meglio di Miss Alabama dell'anno scorso, Sara Milliken, modella "curvy" che, nel caso, era un barile di 150 chili che faceva molto "woke" ma poi fu massacrata online, poverella.

In Finlandia devono anche battere loro stessi, che nel magico 2017 (l'anno d'oro del woke) imposero una miss d'origine nigeriana (nera, negra, afrodiscendente) che divenne un caso internazionale e non perché nera o negra o afrodiscendente, ma perché, rispetto alle altre concorrenti, era più palesemente brutta. E non c'entrava il discorso della territorialità: anche l'Italia, nel 1996, elesse la domenicana Denny Mendez, però era bellissima, una statua di 1.80, non l'1.64 di Sephora Ikalaba (si chiama così) che aveva pure il naso da pugile, poverella anche lei, sacrificata sull'altare del woke terzomondista e dell'eterno complesso di colpa, come se Miss Nigeria fosse vinto da una finlandese bionda con le lentiggini.

Ma in Finlandia (dove ridono pochissimo, parola di turista ricorrente) il woke si salda ad autentico bigottismo: nel 2008, quando si scoprì che un ministro aveva spedito degli sms a una spogliarellista, il suo partito lo dimissionò senza pensarci; qualcuno poi ricorderà quando Parma fu candidata a sede dell'Autorità alimentare, e allora Berlusconi (2005) per sponsorizzarla raccontò in pubblico d'aver corteggiato la presidente della Finlandia, il che, da quelle parti, si tradusse uno scandalo nazionale e anche un po' dalle nostre, perché la premier finlandese sembrava una renna anche lei.

Ma rieccoci al presente, Miss Finlandia 2025. La storia è questa: in settembre hanno eletto Miss Suomi 2025 (cioè Miss Finlandia) nelle fattezze della ventiduenne kosovarofinnica Sarah Dzafce, e tutto bene; in novembre, poi, l'hanno spedita a Miss Universe a Bangkok, e lei, forse prima di cena, ha messo sui social una foto con la scritta "mangiando con un cinese" dove lei si tirava gli occhi a mandorla con le dita: fine.

Ma in patria, ecco, altro scandalo nazionale, anzi, internazionale: in dicembre l'organizzazione di Miss Finlandia l'ha scaricata e quindi titolo revocato, conferenza stampa, lacrime, "comunichiamo al Paese che Sarah Dzafce non è più degna di rappresentare la Finlandia dell'uguaglianza e dell'inclusione". Al suo posto è stata incoronata una riserva.

Finita? No. Tre deputati del Finns Party (destra) hanno deciso di solidarizzare e in altre foto hanno rifatto il gesto degli occhi: i governi di Giappone e Corea del Sud, allora, non avendo di meglio di fare, hanno protestano mentre i media cinesi ci sguazzavano, e i social asiatici minacciavano boicottaggi contro Finnair, colpevole di aver ospitato la ragazza (l'ex miss) in business class. Tutto vero.

Gran finale: il 17 dicembre scorso il premier finlandese, Petteri Orpo, ha fatto diffondere dei messaggi di scuse in lingua originale (cinese, giapponese e coreano) tramite ambasciata e social istituzionali: la Finlandia "condanna ogni forma di razzismo" mentre intanto,

dietro i 1340 chilometri di confine con la Russia, gli scorrettissimi uomini di Putin finivano di costruire nuovi campi e hangar e riattivavano vecchie basi per ospitare soldati e mezzi e missili di scorretta forma fallica.

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