Morte nel parco, i depistaggi e gli inganni dell'americano. Arrestato 5 volte per violenze

Fermato negli Usa per abusi domestici. Il gip: "Elevata capacità criminale". Indagini a Malta

Morte nel parco, i depistaggi e gli inganni dell'americano. Arrestato 5 volte per violenze
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Inganni, bugie, false identità, violenze e vari tentativi di accreditarsi come produttore cinematografico mentre viveva come un clochard. Per cercare di chiarire, almeno in parte, i misteri che si nascondono dietro a Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, l'amricano arrestato la scorsa settimana sull'isola di Skiathos, in Grecia, per la morte della neonata abbandonata il 7 giugno, a pochi passi dalla madre, tra la vegetazione di Villa Pamphili, gli investigatori romani sono volati a Malta.

È sull'isola dove l'uomo e la sua compagna si sarebbero conosciuti e forse sposati (benché tracce del matrimonio non siano state ancora trovate negli archivi, ndr) che i magistrati cercano informazioni utili a ricostruire il caso e testimoni che possano aiutare a fare luce sull'identità della donna e della bimba, che potrebbe essere stata partorita proprio lì. Secondo gli accertamenti svolti finora dal pm Antonio Verdi, da quando il 46enne ha lasciato gli Usa nel 2021 è passato certamente in Irlanda, a Malta e Roma. Forse anche a Mosca. Negli Stati Uniti, dove all'anagrafe risulta celibe e senza figli, era già stato arrestato 5 volte per violenza domestica e aggressioni. Tra i suoi precedenti penali risulta anche una carcerazione di quattro mesi per un'aggressione con arma letale. Questi i dettagli che emergono dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip Flavia Costantini, riferiti dai colloqui con gli investigatori dell'Fbi, che stanno collaborando, e dai quali è risultato che l'uomo non si chiamava affatto Rexal Ford, come il nome che compare sul suo passaporto e che probabilmente utilizzava in Europa sfruttando un'omonimia con un connazionale produttore cinematografico, ma appunto Kauffman. Nel provvedimento viene ricostruito l'ultimo periodo di permanenza della capitale della «famigliola», i vari avvistamenti e le volte in cui la polizia ha fermato la coppia, lasciandola poi andare senza ulteriori accertamenti. Finché l'uomo, due giorni prima del ritrovamento del corpo di madre e figlia nel parco, è stato segnalato in piazza Benedetto Cairoli, barcollante e con la neonata in braccio che piangeva, poggiata sul sedile di uno scooter. Nell'ordinanza il gip si sofferma sull'«elevata capacità criminale» dell'indagato, che avrebbe «perlomeno assistito senza richiedere alcun intervento alla morte della compagna, poi occultandone il corpo e disfacendosi dei vestiti in modo da rendere più difficoltosi sia il ritrovamento del cadavere, sia l'identificazione della donna con il chiaro intento di depistare le indagini». Nell'atto il giudice afferma che «non si può escludere, peraltro, che si sia in presenza di un duplice omicidio, essendo ancora in corso gli accertamenti autoptici che potrebbero rivelare che anche la donna sia stata vittima di morte violenta».

Ieri Kaufmann è stato sentito dal giudice ellenico, ma non è escluso che investigatori italiani vadano in Grecia per interrogarlo, in attesa della decisione sull'estradizione in Italia, alla quale l'americano si è opposto, per la quale potrebbero volerci almeno 60 giorni. Qualora Kaufmann venga trasferito nel nostro Paese, il primo passaggio sarà quello di accertare attraverso il Dna se è davvero lui il padre della bimba strangolato e abbandonata nel parco nuda.

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