Morti per il virus del Nilo. Le vittime salgono a tre

I pazienti erano anziani e con altre patologie. Disinfestazioni anti zanzare in Campania e Lazio

Morti per il virus del Nilo. Le vittime salgono a tre
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Il virus del Nilo miete altre due vittime. Entrambe anziane e con altre patologie. Un uomo di 77 anni è morto all'Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma. Abitava a Isola del Liri ed era da poco stato in vacanza a Baia Domizia, in provincia di Caserta, dove è stato punto da una zanzara infetta. L'uomo, trapiantato di cuore nel 2014, era affetto da insufficienza renale cronica. Contagiato in Campania anche l'80enne deceduto all'ospedale di Caserta, dove è arrivato con febbre molto alta. Si tratta di due nuovi casi dopo quello di Filomena Di Giovangiulio, morta a 82 anni domenica 20 luglio. La donna era stata in vacanza a Fondi, provincia di Latina, ed è morta all'ospedale San Giovanni di Dio. I casi costringono a prendere precauzioni e cominciare a fare i conti su presunte zone a rischio da bonificare: in particolar modo quelle con acqua ristagnante o in cui si concentrano gabbiani e cornacchie, "serbatoi" che contribuiscono alla diffusione del virus: possono ospitare il virus nel sangue e quindi essere veicoli di contagio. Imparata la lezione, non si vuole trascurare nessun dettaglio, anche se, è bene specificarlo, il virus delle zanzare non è contagioso, cioè non passa da uomo a uomo. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha inviato una circolare ai sindaci dei comuni dell'area metropolitana di Napoli sull'adozione delle misure indicate nei giorni scorsi dal Ministero della salute, dalla Regione Campania e dalle Aziende Sanitarie Locali. In particolare, è stata richiamata l'attenzione sulla necessità di organizzare campagne straordinarie di disinfestazione "adulticida e larvicida", soprattutto dove ci sono parchi pubblici, zone umide e aree a rischio ristagno idrico, quelle dove si annidano le zanzare. Nel Lazio si registrano 7 nuovi casi di positività al virus: salgono così a 28 i pazienti positivi dall'inizio del 2025, di cui la maggior parte in provincia di Latina. La causa del virus? "Le piogge intense seguite da ondate di caldo e le rotte migratorie degli uccelli, che hanno favorito la proliferazione delle zanzare" spiegano i veterinari della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva.

In Italia, il virus è endemico, in particolare in Emilia-Romagna e Veneto mentre recente è il cluster epidemico in Campania "che conta già alcune centinaia di casi asintomatici, considerando che solo l'1-2 % delle infezioni provocano il ricovero ospedaliero. Il problema è che i sintomi sono spesso lievi o assenti, per questo è difficile stimare la reale diffusione del virus" spiega Antonio Sorice, presidente Simevep.

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