Cronaca internazionale

Musk-Zuckerberg, Parigi si candida

Molti sindaci italiani si offrono di ospitare l'evento. Ma non mancano le polemiche

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Tutto è cominciato con un incontro di arti marziali sotto le mille luci di Las Vegas. Poi Mark Zuckerberg e soprattutto Elon Musk hanno rilanciato con l'idea di sfidarsi a duello in Italia. A Roma. Al Colosseo. Accantonata l'ipotesi dell'Anfiteatro Flavio, ora fioccano le candidature e non mancano le polemiche. Con il rischio che Parigi sfili all'Italia l'evento in mondovisione. Spunta il Teatro Antico di Ostia, si fa avanti Taormina, con il Teatro Greco sponsorizzato dal pirotecnico sindaco Cateno De Luca. Ma non è finita: si parla dell'Anfiteatro di Pompei e anche della Calabria, terra dei Bronzi di Riace. Una corsa all'ultimo respiro. E c'è anche la paura che alla fine sia la Francia a sfilare all'Italia l'esibizione. Lo confessa il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ai suoi collaboratori: «Si è fatta avanti anche Parigi, vogliamo lasciare ai francesi?» Il ministro, nelle ultime ore, ha sottolineato anche l'impegno del dicastero per la tutela dei monumenti, possibile anche grazie ai maggiori incassi dei musei. «Il Guggenheim ha alzato il suo biglietto a 30 dollari, per aver portato gli Uffizi a 18 sono stato massacrato. Gli Uffizi valgono meno del Guggenheim?», lo sfogo di Sangiuliano.

Intanto Zuckerberg fa un mezzo dietrofront. «Sono pronto a combattere dal giorno in cui Elon mi ha sfidato. Se sarà d'accordo su un vero appuntamento, lo saprete da me. Fino ad allora, per favore tenere presente che tutto ciò che dice non è stato concordato», scrive Zuck su Threads, il social creato proprio per fare concorrenza a X. Il fondatore di Facebook non conferma né smentisce: «Condividerò i dettagli sul mio prossimo combattimento quando sarò pronto». La scintilla scocca a giugno, in concomitanza con il lancio di Threads da parte di Meta. Musk coglie la palla al balzo e sfida il rivale, appassionato di ju jitsu, a un incontro di MMA. C'è già Las Vegas con il suo Vegas Octagon. Ma poi il fondatore di Tesla visita Roma e pensa al Colosseo. Il resto è storia recente. Con la proposta del ministero della Cultura di un contributo benefico di «150-200 milioni di euro» da parte dei due miliardari per due ospedali pediatrici italiani.

E poi la politica. Divisa tra chi vuole ospitare l'incontro e chi polemizza. Appartiene alla prima categoria il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. «La nostra Regione, la culla dei Bronzi di Riace, ha tutte le carte in regola», dice l'esponente di Forza Italia. Con lui il sindaco di Taormina De Luca e quello di Pompei Carmine Lo Sapio, ma anche il consigliere capitolino del M5s Paolo Ferrara, che propone Ostia antica. Dall'altro lato Carlo Calenda. «Usare i monumenti italiani per assecondare le bizzarrie di due miliardari che vogliono darsele in mondovisione è indecoroso e irrispettoso del nostro retaggio», scrive il leader di Azione. Il deputato Pd Matteo Orfini liquida la cosa come «una pagliacciata di due miliardari». Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, contesta «l'arroganza di chi non paga le tasse e si nasconde dietro a un'iniziativa benefica». Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è a favore e ricorda: «L'Aula del Senato è stata concessa per una celebrazione a Gianni Morandi».

Nel frattempo si fa avanti Parigi.

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