Mykolaiv, tra le macerie delle caserme si temono almeno ottanta vittime

Nelle strutture bombardate c'erano circa duecento soldati. Saltato il ponte dal quale arrivavano i rifornimenti ai russi

Mykolaiv, tra le macerie delle caserme si temono almeno ottanta vittime

Non è ancora chiaro il bilancio esatto delle vittime dell'attacco missilistico alla base militare di Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina, ma si teme una carneficina che va ben oltre i 45 morti ipotizzati ieri. I racconti del reporter belga Robin Ramaekers, che lavora per l'emittente pubblica fiamminga Vtm, fanno pensare al peggio. Il giornalista, ripreso dalla Bbc, ieri ha visitato le caserme colpite, dove venivano addestrati i militari ucraini, e ha parlato di almeno 80 corpi estratti dalle macerie, con «molti altri sotto». All'interno delle strutture bombardate, secondo quanto riferito da Afp, si trovavano almeno 200 persone. Il numero esatto delle vittime non è stato confermato dalle autorità ucraine perché si tratta di un sito militare, e la Bbc non è stata in grado di verificare le notizie. «Stanno continuando a cercare i corpi qui a Mykolaiv, allo stesso tempo c'è stata un'altra sirena di raid aereo, quindi tutti giù dai rifugi antiatomici», ha raccontato Ramaekers. Il governatore di Mykolaiv, Vitalli Kim (nella foto), ha confermato che le operazioni di soccorso non sono terminate spiegando di non essere ancora in grado di fornire un bilancio delle vittime. Soldati, ma non solo. Venerdì sera un filmato pubblicato su Twitter ha mostrato una bambina che veniva estratta dalle macerie dopo l'attacco russo alla città, non si sa se viva o morta. Il sindaco, Oleksandr Senkevich, ha confermato che la «situazione è difficile» e che numerosi villaggi circostanti sono ormai in mano ai russi. Mykolaiv, una delle città ucraine più martoriate del conflitto, si trova a est dello strategico porto di Odessa. Le forze di Mosca, dopo aver tentato invano di aggirarla a Nord, hanno fatto ricorso all'artiglieria. Ieri un nuovo successo delle truppe ucraine. Il giornale locale, con un video pubblicato sul suo canale Telegram, ha annunciato che nel corso dell'operazione speciale del dipartimento dell'intelligence, insieme al battaglione Asov, è stato fatto esplodere il ponte ferroviario al confine attraverso il quale la federazione russa portava munizioni e cibo ai propri soldati.

Il conflitto continua a fare un elevato numero di vittime anche tra i civili.

Secondo l'ufficio dei diritti umani delle Nazioni Unite in totale dall'inizio dell'invasione russa sono morti 847 cittadini ucraini e 1.333 feriti. Un numero destinato a diventare molto più alto, dal momento che l'Onu riporta solo i conteggi che può verificare, quindi le cifre sottostimano notevolmente il bilancio reale.

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