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Navalny sfida Putin: "Ecco la sua reggia da un miliardo"

Il dissidente rilancia l'inchiesta sul Cremlino: "Un mega complesso finanziato dalle tangenti"

Navalny sfida Putin: "Ecco la sua reggia da un miliardo"

Questa volta Alexei Navalny non è riuscito nell'intento di mettere in imbarazzo il suo nemico storico Vladimir Putin. Dal portale palace.navalny.com ha lanciato ieri un presunto scoop parlando del palazzo segreto del leader del Cremlino. In realtà la storia era già stata raccontata addirittura nel 2011 dal Washington Post. La costruzione, che si trova a Ghelendzhik, sul Mar Nero, è un maestoso palazzo degno di uno zar, in stile italiano, simile a quello di Maria Antonietta. Costata un miliardo di dollari, la residenza reale è stata realizzata tra il 2005 e il 2009 dalla più grande impresa di costruzioni di Mosca, la «Spetsstroy of Russia». Il giornale americano, così come ieri Navalny, pubblicò le immagini di soffitti affrescati, pavimenti in marmo, letti a baldacchino e giardini italiani che ricoprono buona parte dei 74 ettari di terreno che circondano la tenuta. All'interno del palazzo anche un anfiteatro privato, un casinò, varie piscine, una piccola chiesa, appartamenti privati per lo staff e tre eliporti. «Scoprirete come, in questo momento e negli ultimi 15 anni, si sta dando la più grande tangente della storia e si sta costruendo il palazzo più costoso del mondo. È come uno stato separato dalla Russia», spiega Navalny nella presentazione del filmato, corredato da un ritratto di Putin ai tempi in cui era un agente segreto del Kgb a Dresda.

Nel frattempo in Russia continuano le manifestazioni pro-Navalny. In due giorni le forze dell'ordine hanno già tratto in arresto un centinaio di persone. Notizia per altro confermata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che si è detto «turbato dalla richiesta di Navalny d'inscenare proteste illegali dopo che gli è stato ordinato di stare in carcere per 30 giorni». Peskov ha fatto sapere che non verranno prese in considerazione le sollecitazioni giunte da vari Paesi stranieri per il rilascio del dissidente. «Si tratta assolutamente di un affare interno e non permetteremo a nessuno di intromettersi». Tutto questo mentre Navalny, attraverso uno dei suoi collaboratori, Vladimir Ashurkov, chiede all'Occidente di fare terra bruciata attorno a otto alleati di Putin. Il nome più conosciuto nella lista è quello di Roman Abramovich, dal DD proprietario del Chelsea. Sfogliando l'elenco salta all'occhio il ministro della salute Mikhail Murashko, che avrebbe tentato di insabbiare il caso di avvelenamento.

Le altre figure appartengono al mondo della finanza, come Andrei Kostin, presidente della VTB Bank di proprietà statale, il ministro dell'agricoltura russo Dmitri Patrushev, figlio del capo del Consiglio di sicurezza Nikolai, e il miliardario Alisher Usmanov, che ha partecipazioni significative in aziende informatiche e di editoria.

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