Nawrocki trionfa e allarma Bruxelles. "Uno schiaffo agli euroburocrati"

L'ultraconservatore batte Trzaskowski col 50,9%. Affluenza record. Tusk vacilla

Nawrocki trionfa e allarma Bruxelles. "Uno schiaffo agli euroburocrati"
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Nonostante 190mila schede nulle, il conservatore Karol Tadeusz Nawrocki è stato ufficialmente eletto presidente della Polonia, dopo aver vinto il ballottaggio contro il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski. Candidato del partito di opposizione Diritto e Giustizia (PiS), ha ottenuto il 50,89 per cento dei voti, contro il 49,11 dell'esponente liberale scelto da Donald Tusk. Sono state, quelle polacche di domenica scorsa, elezioni caratterizzate da un'affluenza record con il 72,63 per cento di votanti, per una fase (anche) geopolitica altamente significativa. Non sfuggirà che il successore di Andrzej Duda potrà esercitare il diritto di veto contro le leggi proposte dal premier, come quelle annunciate su aborto e diritti civili, su cui la fronda conservatrice è in disaccordo. Non a caso, il premier Tusk ha annunciato che, dopo le presidenziali, chiederà un voto di fiducia al Parlamento.

Differenti, per aspettative e prospettive, le reazioni europee all'affermazione dell'esponente del PiS. «Congratulazioni a Nawrocki per la sua elezione a presidente di una Nazione con la quale condividiamo valori comuni e solidi rapporti di collaborazione, nonché di storica amicizia», scrive Giorgia Meloni su X. Per Sergio Mattarella è importante continuare la relazione tra Roma e Varsavia e sperare in un ulteriore rafforzamento in Ue e in seno all'Alleanza Atlantica. Identico il timbro dei messaggi da parte della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola («continuiamo a fare del progetto europeo un successo per tutti»), del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa («conto sul fatto che continuerà a essere una forza forte, attiva e decisa nel dare forma a un'Unione più sicura e prospera») e del presidente francese Emmanuel Macron («continuiamo a costruire un'Europa forte, indipendente e competitiva, che rispetti lo Stato di diritto»).

Invece, secondo la leader del Rassemblement National Marine Le Pen, l'esito del voto polacco rappresenta «una sconfessione dell'oligarchia di Bruxelles che intende imporre agli Stati membri un'uniformazione delle loro legislazioni senza alcuna volontà democratica». Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario della Lega Matteo Salvini che parla di Nawrocki premiato «dal voto libero e democratico dei cittadini polacchi, con buona pace dei burocrati di Bruxelles». Mark Rutte, numero uno della Nato, si dice impaziente di lavorare insieme e di fare in modo che, con la Polonia, la Nato diventi ancora più forte.

«Quelli che in occasione del ballottaggio delle presidenziali rumene parlarono di pesante sconfitta di Giorgia Meloni oggi riconosceranno una sua grande vittoria?», si chiede il vicepresidente di Ecr Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, secondo cui dopo mesi di «arroganza e utilizzo politico della giustizia, il campo larghissimo - dai popolari ai comunisti - che sorregge Tusk perde rovinosamente e forse nelle prossime settimane la stessa maggioranza di governo potrebbe entrare in crisi».

Nel mezzo la geopolitica, con la guerra in evidenza. Non ci sono dubbi sull'ulteriore sostegno di Varsavia all'Ucraina contro la Russia, ha affermato il presidente uscente Duda, al termine del summit B9 e Paesi nordici a Vilnius dove ha incontrato Volodymyr Zelensky.

Duda ha assicurato che continuare il supporto «in vari settori, militare, politico e umanitario è fondamentale per la sicurezza in Europa e l'integrazione dell'Ucraina con le strutture europee ed euroatlantiche, compresa la Nato». Sarà d'accordo Nawrocki?

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