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Nel caos del decreto Rilancio inizia la sforbiciata ai bonus

Testo ancora bloccato, ma già ridotto lo sconto sulle sanificazioni. Il dl Imprese dice sì al dirigismo di Stato

Nel caos del decreto Rilancio inizia la sforbiciata ai bonus

Il decreto Rilancio è ancora sulla carta ma il fatto che il provvedimento non fosse stato pubblicato non ha impedito al governo di apportare modifiche in corsa in vista della bollinatura per la Ragioneria generale dello Stato. Il decreto Imprese, invece, ha iniziato il proprio iter parlamentare e la commissione Attività produttive della Camera ha approvato alcuni emendamenti che sembrano orientati a mandare un messaggio politico dopo la richiesta di prestito garantito da parte di Fca. Ecco in dettaglio le ultime novità.

SECONDE CASE SÌ

L'eco-bonus del 110% varrà anche per le seconde case, a patto che non siano unifamiliari. Via libera, dunque, l'agevolazione è prevista anche agli immobili in condominio, ma non alle ville unifamiliari.

OSSIGENO ALLE REGIONI

L'ultima bozza del dl Rilancio istituito un fondo nello stato di previsione del ministero dell'Economia con 495,7 milioni di euro finalizzati a ristorare alle Regioni e alle Province autonome per le minori entrate derivanti dal taglio del pagamento dell'Irap di giugno. Che però vale oltre 4 miliardi.

SANIFICAZIONE PIÙ «SALATA»

Ritoccato al ribasso il credito d imposta al 60% per le spese sostenute per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l'acquisto di guanti e mascherine. Il tetto di spesa rimborsabile scende da 80mila a 60mila euro. La nuova norma fissa anche lo stanziamento massimo che lo Stato rimborserà: 200 milioni di euro per tutto il 2020. Dunque, chi sanifica per primo sanificherà due volte...

CORSA ALLE BICI

«Per il bonus biciclette abbiamo messo 120 milioni di euro. Valuteremo il successo di questa misura, poi nel caso si rifinanzierà», ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli. Anche in questo caso conviene affrettarsi all'acquisto. In caso di mancato rifinanziamento, è possibile che lo sconto del 60% diminuisca per ripartirsi equamente tra tutti i richiedenti.

LA MINI-PROROGA

Nell'ultima versione del dl Rilancio è previsto un rinvio del termine di consegna dei beni strumentali soggetti a iper- e superammortamento. In considerazione dell'emergenza Covid-19, il termine del 30 giugno 2020 è prorogato al 31 dicembre 2020.

STOP ESTIVO AI PROTESTI

Approvato all'unanimità un emendamento al dl Imprese che sposta dal 30 aprile al 30 agosto la scadenza di cambiali, vaglia e altri titoli di credito, in modo da aiutare chi non riesce a pagare (senza al contempo pregiudicare i diritti dei creditori). Sempre fino al 30 agosto, i sottoscrittori non saranno «protestati» presso le Camere di Commercio.

TUTELA PER GLI «ASSOCIATI»

Un emendamento di Forza Italia ha esteso la possibilità di accesso ai finanziamenti previsti dal dl Imprese non solo ai professionisti che esercitano l'attività in forma individuale ma anche associata. La proposta di modifica tutela soprattutto i commercialisti.

LA MISURA ANTI-FIAT

Un emendamento al dl Imprese prevede che siano escluse dalle garanzie Sace per i finanziamenti le società che controllano direttamente o indirettamente una società residente in un paradiso fiscale. Anche se la norma non si applica al caso Fca è chiaro l'intento della maggioranza di creare un deterrente alle delocalizzazione. Tant'è vero che un'altra proposta di modifica prevede che chi riceve i prestiti non potrà spostare gli stabilimenti produttivi dall'Italia verso altri Paesi.

Un altro emendamento, infine, blocca per 12 mesi la distribuzione di dividendi e i buyback.

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