«In politica l'immobilismo fa male, per questo Forza Italia si è sempre e continuamente rinnovata nella sua storia ormai trentennale». A distanza da 48 ore dal suo affondo, il presidente di Forza Italia spiega al Corriere della Sera le ragioni della decisione a sorpresa che lo ha portato a sostituire il capogruppo alla Camera, Alessandro Cattaneo e alcuni coordinatori regionali. «Non abbiamo rottamato nessuno, abbiamo reso più efficiente la struttura, sostituendo alcuni coordinatori che, avendo assunto altri incarichi o non essendo stati rieletti, non erano più in condizione di svolgere il loro compito con l'impegno di prima». Berlusconi non vede nel cambio al vertice del gruppo il segno di una insoddisfazione o una riscrittura della linea politica. «Nulla di tutto questo: la linea è quella indicata da me. La stragrande maggioranza, direi anzi la totalità dei militanti e degli eletti, mi chiede ogni giorno di continuare a esercitare la leadership e di essere garante di una linea politica che da trent'anni è quella di lavorare per l'unità del centrodestra. Lo spostamento di Alessandro Cattaneo non è una punizione, è una razionalizzazione, utile a rafforzare il Coordinamento nazionale, mentre abbiamo voluto recuperare l'esperienza e la saggezza di Paolo Barelli nel ruolo di capogruppo», spiega il leader azzurro. Una linea politica più fedele e meno in polemica rispetto alla premier Meloni, suggerita dalla sua famiglia, da Marina in primis e da Marta Fascina. È così? «Con mia moglie Marta e con mia figlia Marina c'è un rapporto fatto di amore, stima e totale fiducia: quindi, come è naturale, capita spesso di parlare di politica e i loro consigli sono preziosi. Ma la linea politica e le scelte operative di Forza Italia sono esclusivamente una mia responsabilità. Quanto al rapporto con il presidente Meloni, è improntato alla massima lealtà, alla stima personale, a una amicizia sincera, nella convinzione che stia facendo bene e che Forza Italia debba dare un contributo costruttivo all'azione di governo. Siamo una componente essenziale della maggioranza e il successo di Giorgia sarà il successo di tutti noi». Alessandro Cattaneo, parlando con La Provincia Pavese evita di aprire polemiche e si prepara al nuovo ruolo. «Resterò in Forza Italia.
La politica abitua sempre a delle sorprese e comunque il presidente Berlusconi ha deciso di procedere a una riorganizzazione del partito. Io continuerò a lavorare come vice-coordinatore nazionale con la delega all'organizzazione territoriale del partito».
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