Coronavirus

Niente mascherine in cabina elettorale. L'obbligo resta per bus ed esami scritti

Dal 15 giugno addio ai dispositivi in cinema e teatri. Ammesso l'orale della maturità a volto scoperto. I presidi: "Più chiarezza"

Niente mascherine in cabina elettorale. L'obbligo resta per bus ed esami scritti

Addio alla mascherina. Sulla carta. Ma meglio averla in tasca, in caso di situazioni border line e assembramenti. Suona più o meno così la decisione del governo in vista del 15 giugno. Da quel giorno decadrà l'obbligo di indossare la protezione anti Covid nei teatri e nei cinema.

Resta aperta la questione di bus e metrò, dove dichiarare il liberi tutti sembra troppo rischioso e dove si ipotizza un prolungamento delle misure. «Sui mezzi di trasporto c'è una valutazione in corso» temporeggia il ministro Roberto Speranza sintetizzando il tira e molla politico. «Al di là dei continui compromessi politici, la mascherina sui mezzi è ancora necessaria» taglia corto il virologo Massimo Galli. Tra i sostenitori della linea più cauta a bordo dei vagoni c'è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che tuttavia sostiene che in generale «un'eliminazione completa delle mascherine sia auspicabile senza grossi problemi».

Anche se si potrà registrare un leggero aumento dei contagi per la sottovariante di Omicron, come sta avvenendo in Portogallo, va considerato che abbiamo i vaccini, efficaci anche contro l'ultima forma del virus. E quindi quella che si prospetta per l'autunno sarà una «convivenza» con la malattia del tutto gestibile. «Il 2022 è l'anno della transizione - prosegue il sottosegretario - e credo che il prossimo anno saremo veramente tranquilli. Quello che servirà è un'opera di vaccinazione raccomandata per determinate fasce di età e possibilmente con un vaccino aggiornato».

Cosa accadrà invece in vista dei referendum e della maturità? Niente obbligo per chi vota, obbligo invece per chi sosterrà gli esami.

Al voto di domenica ci si potrà presentare ai seggi senza mascherina ma solo se non ci sarà gente. La protezione resta «fortemente raccomandata» ma non obbligatoria, e quindi sarà ammesso in cabina anche chi ne sarà sprovvisto. La decisione arriva a pochi giorni dal voto e dopo una serie di polemiche: il leghista Roberto Calderoli ha dichiarato lo sciopero della fame assieme ai Radicali nel timore che l'obbligo della mascherina fosse un ostacolo al raggiungimento del quorum del 50%. Le discussioni continuano anche sul fronte scuola: tuttavia è ormai certo che gli studenti di terza media e quelli di quinta superiore affronteranno l'esame a volto coperto. Lo ha sancito il Tar del Lazio, ritenendo legittima l'ordinanza del ministero della Salute e respingendo il ricorso proposto dal Codacons. Agli orali i maturandi porteranno la mascherina ma, nel momento del colloquio, potranno abbassarla. «Per gli scritti è una questione di rispetto indossare una mascherina chirurgica anche rispetto a chi ha fragilità - spiega Cristina Costarelli presidente presidi Anp Lazio - per gli orali è un falso problema: il candidato sarà a due metri di distanza dalla commissione». Di fatto i presidi chiedono più chiarezza. «Non può essere un presidente di commissione a decidere se la mascherina si tiene o no agli esami orali: o c'è una ragione sanitaria o non c'è.

Un chiarimento dovrebbe arrivare dal ministero della Salute» sprona il presidente di Anp nazionale, Antonello Giannelli.

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