Niente soldi: Wagner inizia la ritirata dalla Bielorussia

Lukashenko non paga i mercenari, via già in 600. Varsavia sposta 10mila uomini al confine

Niente soldi: Wagner inizia la ritirata dalla Bielorussia
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I mercenari della brigata Wagner potrebbero presto lasciare la Bielorussia, dove sono stati «esiliati» dopo il pasticcio della insurrezione con tanto di marcia su Mosca abortita del 24 giugno. Secondo l'ultimo aggiornamento dell'Institute for the Study of War (Isw), un think tank specializzato statunistense, la ritirata sarebbe anzi già iniziata: «Una fonte interna russa - si legge - ha affermato l'8 agosto che le forze di Wagner stanno conducendo la loro prima fase di ritiro dalla Bielorussia, trasportando gruppi di 500-600 membri del personale dalla Bielorussia al Krasnodar Krai e agli oblast di Voronezh e Rostov e che la seconda fase inizierà dopo il 13 agosto».

Dietro questo deciso passo indietro ci sarebbe il fallimento di «aspetti dell'accordo tra il presidente russo Vladimir Putin e Yevgeny Prigozhin in seguito alla ribellione armata del 24 giugno». Secondo Isw, «la fonte interna russa e una fonte affiliata a Wagner hanno ipotizzato che le forze di Wagner potrebbero lasciare la Bielorussia perché il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha rifiutato di finanziare Wagner quando ha scoperto che la Russia non avrebbe pagato per i mercenari come evidentemente si aspettava». La fonte ha anche affermato che «un piccolo gruppo di istruttori Wagner rimarrà in Bielorussia per addestrare le forze bielorusse». Va detto che si tratta per il momento di illazioni. L'Isw infatti «non ha osservato prove visive del trasferimento delle forze Wagner dalla Bielorussia».

La notizia interesserà certamente la vicina Polonia, preoccupata per i movimenti delle migliaia di «wagneriani» molto vicino al confine tra Bielorussia e Polonia. Una situazione che ha allarmato Varsavia al punto da spostare molti militari nella zona calda. Ieri si è saputo che questa mobilitazione è assai più imponente di quanto si pensasse. Il ministro della Difesa polacco Mariusz Baszczah ha parlato in un'intervista alla radio pubblica di «circa 10mila soldati» che «saranno spostati al confine, di cui 4mila supporteranno direttamente la Guardia di frontiera e 6mila saranno nella riserva.

«Spostiamo l'esercito più vicino al confine con la Bielorussia per spaventare l'aggressore in modo che non osi attaccarci», ha detto Baszczak. Mercoledì il viceministro degli Interni Maciej Wsik aveva parlato di appena 2mila soldati spostati alla frontiera con la Bielorussia.

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