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"No alleanze", "Arroganti". Tra i giallorossi scoppia il caos

Volano stracci tra gli ex alleati di Partito democratico e Movimento 5 stelle: lo scontro a distanza tra il ministro Guerini e Conte

"No alleanze", "Arroganti". Tra i giallorossi scoppia il caos

Il campo largo negli ultimi giorni è crollato. Impossibile continuare con l'alleanza tra Pd e M5s dopo lo strappo di questi ultimi al governo Draghi. Ora volano coltelli tra le due fazioni, che fino a poche ore fa erano alleate, tanto da provare a fare fuori la Lega del governo Draghi. "Bisogna essere molto chiari. Chi è stato protagonista della caduta del governo Draghi non può essere interlocutore del Pd. Punto. Non c'è molto da aggiungere", ha tuonato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, a Lodi.

L'uomo di Enrico Letta è stato molto chiaro e ha lanciato un monito ai dem: "Per il patrimonio di credibilità che Draghi ha assicurato a questo Paese non meritava di essere trattato così. Le responsabilità sono precise, ci sono protagonisti di una scelta che hanno nomi e cognomi quelle persone non possono essere interlocutori del Pd. Questa è la mia opinione". La presa di posizione del ministro va a intaccare anche l'alleanza ancora esistente in Sicilia per le primarie: "Discuteremo negli organi di partito, a partire dalla prossima Direzione, e decideremo insieme come abbiamo sempre fatto. Certo, il voto di ieri segna inequivocabili elementi dirimenti, è stato un totale cambio di paradigma, come ha detto giustamente Letta, che non può non avere un impatto".

E infatti, a stretto giro di posta, è arrivata la replica di Giuseppe Conte: "Ormai la macchina delle primarie siciliane è partita e domani il Movimento vi prenderà parte. In queste ore però leggo diverse dichiarazioni arroganti da parte del Pd. Non accettiamo la politica dei due forni. Quel che vale a Roma vale a Palermo". Roberto Speranza, invece, ha indossato i panni del pompere per cercare di tenere un minimo di legame nell'ex campo largo: "Serve un centrosinistra nuovo che metta al centro il lavoro e la giustizia sociale, con una proposta che difenda sanità e scuola pubblica.

Il M5s ha commesso un errore grave in Senato, ma per me l'avversario rimane la destra, che propone la stessa aliquota per chi guadagna un milione di euro e per un infermiere, che negli Stati Uniti cancella con un tratto di penna 50 anni di battaglie a difesa dei diritti delle donne, e che nega la grande emergenza climatica e ambientale".

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