Onorevole Carfagna, sabato Noi Moderati terrà la sua assemblea nazionale. Lei da alcuni mesi è segretario del partito. Bilancio e prospettive?
"Un anno fa, la nostra seconda Assemblea si era chiusa con una promessa del presidente Lupi: non vogliamo essere un cespuglio, saremo un seme. Ecco, oggi possiamo dire che il seme è stato piantato. Siamo stati presenti con il nostro simbolo e i nostri uomini in tutte le Regioni. Abbiamo raccolto 120mila voti, numero notevole se si considera il calo del voto d'opinione. In zone difficilissime come la Campania, dove si partiva da zero, abbiamo fatto il miglior risultato con un record del quale sono orgogliosa, il 2,6 per cento a Salerno, la mia città".
La manovra è approdata in Parlamento. Quali sono gli interventi che vi stanno più a cuore?
"Due, soprattutto. Un aiuto a chi guadagna meno di 35mila euro l'anno per l'acquisto dei libri scolastici, attraverso una detrazione delle spese del 19 per cento. E poi l'esclusione dai calcoli Isee della prima casa fino a 200mila euro: consentirà alle famiglie a basso reddito di beneficiare di sostegni dai quali oggi sono escluse perché hanno una casa, magari ereditata, che sulla carta le rende formalmente ricche. Ma chiediamo anche una ulteriore detassazione dei premi di produttività, l'aumento dei contributi alle madri lavoratrici e l'incremento dei fondi per le scuole paritarie".
Su quali materie vorrebbe maggiore attenzione e capacità di incidere?
"Il governo sta facendo bene e sta affrontando con pragmatismo anche storiche emergenze come la questione Sud. È di ieri il Rapporto Svimez che certifica un fatto storico: la forbice tra le due Italie si sta finalmente restringendo. Tra il 2021 e il 2024 il Pil del Mezzogiorno è aumentato dell'8,5% contro il 5,8% del Centro-Nord. L'occupazione è aumentata dell'8 per cento, quasi 500mila posti di lavoro in più. È una svolta che incoraggia e a cui tengo anche sotto il profilo personale: molte delle misure confermate dal centrodestra le ho varate quattro anni fa da ministro del Sud, avviando interventi che stanno dando frutti. Purtroppo la propaganda disfattista delle sinistre ha prevalso su questi dati di realtà. Bisogna agire con energia per contrastare quel racconto, che non ha fondamento".
La sconfitta del centrodestra nella sua terra, in Campania, suggerisce qualche correzione di rotta?
"Noi Moderati ha fatto il massimo, con liste competenti e pulite, presenza sui territori, proposte concrete, e ne ha raccolto risultati. Credo che altri si siano affidati troppo al mito dei grandi portatori di preferenze, che alla fine lavorano per sé e non per i risultati complessivi".
Si discute dell'introduzione esplicita del principio del consenso nella definizione di violenza sessuale. Come valuta questa riforma?
"L'ho votata alla Camera con convinzione e ho apprezzato il patto Meloni-Schlein, che rivela una cosa semplice: le donne sanno da che parte stare quando si parla di violenza e
abuso. Spero che l'alt del Senato sia solo una battuta d'arresto tecnica, come hanno assicurato in tanti: è per me ovvio, come per ogni donna, che il libero consenso è ciò che distingue un rapporto sessuale da uno stupro".