"Non è anti Trump. Dialogherà con lui, ma spero faccia il bene degli Usa"

Il prof di teologia seguito su X, Chad Pecknold: "Conosce le lingue e il diritto canonico, questo farà la differenza"

"Non è anti Trump. Dialogherà con lui, ma spero faccia il bene degli Usa"
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Tra i pochi studiosi di teologia seguiti su X dal Cardinale Prevost nei suoi social c'è Chad Pecknold, professore di teologia alla «Catholic University of America» e cofondatore del sito Post liberal order. Lo abbiamo intervistato per avere una sua opinione sul nuovo pontefice.

Pensa che Leone XIV sarà un Papa in continuità con Francesco?

«Pur essendo più giovane di Francesco, condivide molte delle stesse esperienze in America Latina e una certa affinità pastorale con il suo predecessore. Ma è anche esperto di diritto canonico e ha padronanza di una serie di lingue, il che lo rende più simile al classico Papa italiano, proveniente dal corpo diplomatico o dalla Curia. Sono diversità che credo faranno la differenza».

È vero che il nuovo Papa ha posizioni anti-Trump?

«Non direi. Mi rendo conto che questo farebbe piacere ad alcuni, ma non è il modo giusto di guardare alle opinioni passate del Cardinale, né per prevedere che tipo di rapporto avrà con la Casa Bianca. La verità è che Prevost era registrato tra i votanti repubblicani e, come la maggior parte dei vescovi americani, è stato colto di sorpresa da un cambiamento nella politica di immigrazione degli Usa, ma le persone dovrebbero rendersi conto che la Chiesa cattolica non si oppone ai legittimi governanti».

La sua elezione può avere un impatto sulla politica americana?

«Ogni Papa può scegliere che tipo di rapporto vuole avere con le nazioni. A mio avviso, era meglio che Giovanni Paolo II esercitasse un rapporto di collaborazione con leader come Reagan e Thatcher piuttosto che di conflittualità. Tutto suggerisce che il nuovo Papa voglia avere un buon rapporto con la Casa Bianca. Questo non significa essere d'accordo su tutto, ma avere un Papa americano comporta l'aspettativa che egli voglia il meglio per il popolo americano. Chiunque abbia potere e voglia il meglio per il popolo americano avrà un impatto positivo sulla scena mondiale».

Leone XIII è stato il creatore della dottrina sociale della Chiesa con l'enciclica Rerum Novarum, pensa che Leone XIV seguirà questa dottrina?

«Leone XIII viene talvolta definito l'ideatore della dottrina sociale della Chiesa, ma in un certo senso ne fu solo un consolidatore. Dopo la perdita dello Stato pontificio, la Chiesa perse la sua influenza diretta sulle nazioni europee e Leone XIII cercò un nuovo tipo di influenza universale attraverso encicliche che cercavano di portare i principi cristiani a illuminare alcune delle più profonde questioni politiche e sociali del suo tempo. Penso che dovremmo aspettarci che Leone XIV faccia lo stesso».

Il nuovo pontefice sarà in grado di svolgere un ruolo di pace in Ucraina e in Medio Oriente?

«Dal momento che la prima parola del suo pontificato è stata pace

sarebbe logico che svolgesse un ruolo nel raggiungimento della pace temporale nei conflitti in tutto il mondo, ma anche che non perdesse mai l'occasione di sottolineare con Sant'Agostino che Cristo è la chiave della pace».

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