Non appiattire le differenze. Sono risorse

Trovare una sintesi tra diversi modi di pensare e agire è un compito apparentemente virtuoso per rendere funzionale e formalmente corretta l'amministrazione di una società

Non appiattire le differenze. Sono risorse

Trovare una sintesi tra diversi modi di pensare e agire è un compito apparentemente virtuoso per rendere funzionale e formalmente corretta l'amministrazione di una società, in realtà nasconde la volontà di appiattire le differenze per raggiungere il più rigoroso controllo sociale. Sono le dittature che temono le differenze e che in esse trovano gli ostacoli maggiori per il loro dominio.

Molto lontane tra loro sono due notizie che ci arrivano da Bruxelles, dalla commissione europea: adozioni anche per coppie omosessuali; tratte aeree di corto raggio da sostituire con il treno. Cosa hanno in comune? La miopia che non coglie i segni della differenza; la prepotente volontà di normare oltre ogni buon senso.

Conosco bene, per mie ragioni, i problemi dell'adozione, e considero l'affidamento dei bambini a coppie omosessuali l'ultima delle opportunità per far vivere i piccoli senza genitori naturali in un contesto familiare. E poi, senza malizia, c'è da chiedersi se chi legifera nelle varie commissioni dell'Ue conosca la geografia dell'Europa.

Le differenze. È doveroso rispettarle perché sono la vita stessa, caratterizzano la vitale diversità delle nazioni europee, il cui sentimento culturale porta a una visione della famiglia non assimilabile a quella di un altro popolo. Non è difficile comprendere come sia importante il rispetto di questa differenza di fronte a un tema tanto delicato come quello della genitorialità. In nome di cosa uniformare questa differenza? In nome del progresso, dell'emancipazione laica? Molto più semplice: in nome del potere di controllo, come avviene nelle dittature, non nei Paesi liberali.

Il grottesco si raggiunge con la volontà di sopprimere le tratte aeree di corto raggio. Ovvio che si possa fare, ma si tenga conto della realtà del territorio, una questione che fa il paio con le differenze, prima ricordate, di cultura e tradizione. Dove ci sono pianure, l'aereo si può sostituire con il treno senza tanti proclami: basti osservare come si è presa da noi la semplice abitudine di andare da Milano a Roma in treno e non più in aereo.

Invece di comprendere con un po' di buon senso che non si può decidere in modo univoco, pensando di annullare le differenze, si procede a testa bassa come se quelle differenze fossero il negativo da cancellare. Chissà mai che la nuova Italia federale, che si sta profilando all'orizzonte, non dia una lezione a chi pretende di governarci dall'Europa con modesta ottusità.

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