
La Palestina, per esempio, è lo Stato più riconosciuto che non esista: oltre 140 Paesi lo hanno già accolto come tale ma ufficialmente non esiste (e non esisterà mai, di questo passo) e cioè non controlla i suoi confini, non ha un'unità politica e vive tra occupazioni e divisioni interne. Israele, al contrario, esiste ed è stra-riconosciuto dal 1947, ma siccome continua a costruire insediamenti nella non-esistente Palestina (che Israele ovviamente non riconosce) è uno stato che si avvia e governare milioni di persone senza concedere loro una cittadinanza, e dunque, agli occhi del mondo e dei suoi organismi, perde legittimazione democratica.
Palestina e Israele sono casi limite, perché il tema non riguarda solo il Medio Oriente: la realtà di uno Stato, così pare, non dipende dalla sua bandiera né dal suo governo né dal suo popolo: dipende da chi decide di riconoscerlo. A fare uno Stato è lo sguardo altrui. Ecco perché, sulla carta geografica mondiale, ci sono almeno una decina di entità che funzionano come Stati (a volte meglio di quelli veri) ma giuridicamente non sono nulla.
TAIWAN È il contrario della Palestina: è una democrazia solida, ricca e armata che però per il diritto internazionale resta una provincia ribelle della Cina. Dal 1971 ha perso il seggio Onu a favore di Pechino e oggi è riconosciuta da una dozzina di Paesi minori, ma intrattiene relazioni economiche con tutto il mondo. È lo Stato più esistente tra quelli che non esiste, nel senso: tra quelli non riconosciuti.
KOSOVO È indipendente dal 2008 ed è riconosciuto da oltre cento Paesi, ma non da Russia, Cina, India, Brasile e da cinque membri dell'Unione europea. Complicato. Per la Serbia una provincia ribelle e per l'Onu non è uno Stato perché Mosca e Pechino pongono il veto.
CIPRO DEL NORD Dal 1983 un'entità riconosciuta solo dalla Turchia, che ha invaso il territorio e lo mantiene militarmente ed economicamente. Per l'Unione europea è solo un territorio occupato di Cipro (che è uno Stato a parte) la parte Nord ha università, voli e un proprio un governo. Un fantasma vivente.
SAHARA OCCIDENTALE È un ex colonia della Spagna abbandonata nel 1975 e oggi occupata per l'80 per cento dal Marocco, che l'ha recintata con un muro di sabbia lungo 2700 km. È nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi e circa 82 Stati dell'Onu hanno riconosciuta come "Repubblica Sahrawi Democratica" ma vari stati hanno poi annullato il riconoscimento diplomatico.
ABCASIA E OSSEZIA DEL SUD Sono due pezzi di Georgia (stato del Caucaso affacciato sul Mar Nero) che sono usciti dal suo controllo negli anni '90 e resi "indipendenti" dalla guerra russo-georgiana del 2008. Li riconosce solo Mosca e pochi alleati residuali. Vivono di rubli, basi militari e protezione russa.
TRANSNISTRIA È una striscia della Moldavia al confine con l'Ucraina e si è proclamata indipendente dal 1990. Ha un esercito, una moneta e una bandiera, ma nessun riconoscimento: i russi in sostanza ne garantiscono la sopravvivenza (soprattutto l'esercito) e sembra un museo sovietico a cielo aperto.
NAGORNO-KARABAKH Per trent'anni è stata una repubblica armena (autoproclamata) dentro l'Azerbaigian: nessuno l'ha mai riconosciuta, nemmeno l'Armenia. Nel 2023 poi è stata rioccupata dall'Azerbaigian. Di fatto, è uno Stato che formalmente non è mai esistito e ora non esiste più neppure informalmente.
SOMALILAND Esiste dal 1991 e ha più stabilità e democrazia del resto della Somalia, ma nessun riconoscimento.
Fu una colonia conosciuta come Somalia britannica sino al 1960, quando ottenne la propria indipendenza dal Regno Unito come Stato del Somaliland. La contabilità degli stati che ora la riconoscono o non riconoscono è piuttosto complicato, ma è uno Stato de facto migliore di tanti Stati de jure.