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"Crimine, non valori". Saviano senza freni contro i leader del centrodestra

Roberto Saviano va frontalmente all'attacco nei confronti di Salvini, Meloni e Berlusconi, rispolverando i concetti di "Dio, patria e famiglia". Ecco il suo post sui social

"Crimine, non valori". Saviano senza freni contro i leader del centrodestra

Roberto Saviano non si smentisce mai e ritorna a stretto giro a insultare pesantemente l’intera coalizione di centrodestra. Non gli bastato il recente scontro sui social con Matteo Salvini – e, indirettamente, con Silvio Berlusconi – sulla questione della spia russa infiltrata alla base Nato di Napoli. Una polemica, quest’ultima, che è anche costata l’immediato annuncio di una querela da parte del leader della Lega nei suoi confronti. Lo scrittore ha voluto mettere il carico da undici con un altro pesantissimo post su Twitter.

Il messaggio di Saviano pubblicato sui propri profili social è chiarissimo. “Dio, patria e famiglia, slogan in uso prima del #fascismo, diventa sintesi della visione di Mussolini. Dio come unica verità, Patria come confine da difendere, Famiglia come monopolio dell’affetto. Dio, Patria e famiglia, così declinati, non sono valori, sono un crimine”. La frase viene accompagnata dalle foto di tutti i leader delle tre forze politiche di centrodestra, uno sotto l’altro. Matteo Salvini, che nell’istantanea sta baciando un rosario, viene associato alla parola “Dio”. Giorgia Meloni, ripresa durante un comizio, viene collegata al termine “Patria”, mentre un Silvio Berlusconi che possa sorridente insieme a Marta Fascina, è correlato alla parola “Famiglia”. In basso, la spietata frase conclusiva a caratteri cubitali: “Non è un ideale, è un crimine!”.

Il precedente di Monica Cirinnà

Su Facebook, Saviano va ancora più duramente giù. “Dio, patria e famiglia, durante il regime fascista, era uno slogan scritto ovunque, all’entrata degli uffici, sulle pareti dei paesi, stampato nel libro scolastico accanto alla frase ‘libro e moschetto fascista perfetto’. Benché espressione in uso prima del fascismo, divenne per Mussolini sintesi della visione fascista. Esattamente come il "Gott mit uns" (Dio è con noi) scritto sulle fibbie delle truppe naziste”.

Roberto Saviano segue così a ruota Monica Cirinnà nella diatriba riguardante i concetti di “Dio, patria e famiglia”. La parlamentare del Partito Democratico non aveva preso per niente bene la presa di posizione del direttore d'orchestra Beatrice Venezi, la quale aveva dichiarato: “Dio, Patria, famiglia sono i miei valori. Mi vergognerei di una madre come la Cirinnà”. La senatrice del Pd aveva replicato a stretto giro: “Ringrazio la direttrice (anzi il direttore, non vorrei si offendesse!) Beatrice Venezi e Fratelli d’Italia per avere ricordato che loro si rifanno agli stereotipi patriarcali del ventennio e noi, invece, no!”. La stessa Cirinnà, nel marzo 2019, si era fatta immortalare durante una manifestazione per la Festa della Donna con un cartello: “Dio, patria, famiglia: che vita de merda”.

Insomma: passano gli anni ma, puntualmente, alla vigilia di un’elezione importante, la sinistra ritira fuori il tema del fascismo per attaccare

frontalmente i propri avversari politici. Il loro concetto è chiaro: siccome stanno per perdere per l’ennesima volta una competizione elettorale, non può quindi che salire al potere un pericoloso dittatore. È la loro democrazia.

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