
Per molti era il segreto di Pulcinella. Dicerie, voci sussurrate che per anni si rincorrevano nelle case tra la Bassa Bresciana e la Franciacorta. E che si sono rivelate una drammatica realtà. Da ieri don Ciro Panigara, prete bresciano di 48 anni, è agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale aggravata dall'età delle vittime. Per anni il sacerdote avrebbe abusato di alcuni minori «che gli erano stati affidati per lo svolgimento delle attività parrocchiali», scrivono i carabinieri in una nota. A scoperchiare il vaso di Pandora, alla fine dello scorso anno, la rivelazione di un bambino di dieci anni ad un'educatrice dell'oratorio della piccola comunità di San Paolo: il giovanissimo parlò delle singolari attenzioni ricevute dal sacerdote, arrivato in paese da soli tre mesi, e raccontò di una serata passata in oratorio che prevedeva che i giovani - maschi e femmine - passassero la notte tutti insieme. In quella occasione il sacerdote, con la scusa del freddo, lo aveva anche ospitato nel letto.
La segnalazione partì subito e a gennaio don Panigara diede le dimissioni su richiesta della Diocesi bresciana. «Il giovane era visibilmente scosso», dissero allora i tre educatori che si erano poi rivolti allo stesso parroco per chiedere spiegazioni. La risposta fu nell'addio in fretta e furia. «Sono emerse situazioni ed elementi di criticità che consigliano di interrompere immediatamente l'esperienza nella comunità parrocchiale», scrisse poi il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada in una lettera che venne letta in chiesa ai fedeli, precisando che il sacerdote avrebbe proseguito «il suo cammino personale». Ma non si tratterebbe di un caso isolato. Le indagini hanno permesso di ricostruire diversi episodi analoghi consumatisi tra il 2011 al 2013, quando don Ciro era curato in una parrocchia ad Adro, in Franciacorta. E che coinvolgerebbero altri cinque ragazzini tutti tra i 10 e i 12 anni. Proprio a seguito di quei fatti, dodici anni fa Panigara venne allontanato e la Diocesi per lui decise un percorso psicologico, al termine del quale venne ritenuto in grado di tornare a lavorare in una parrocchia e a contatto con adolescenti.
La nuova esperienza, iniziata a San Paolo il 20 ottobre del 2024, è però durata poco: la sua sesta e ultima vittima sarebbe incappata in lui dopo soli tre mesi dall'arrivo. Maschi, pre-adolescenti e frequentatori dell'oratorio: questo sembra essere il minimo comune denominatore delle presunte vittime di Panigara, nessuna delle quali ha mai denunciato alle forze dell'ordine. E ora che il 48enne è finito agli arresti domiciliari, è la stessa Curia bresciana a commentare: «Il dramma dei minori, vittime di abusi, non può essere in alcun modo sottovalutato e, tanto meno, eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti, ma la delicatezza della situazione di chi si trova accusato di una colpa tanto grave, in ogni caso, esige rispetto e cautela. Il provvedimento emesso è forte e doloroso.
Confidiamo che si giunga il più rapidamente possibile a chiarire i fatti e le responsabilità. Manifestiamo la nostra vicinanza a tutte le persone coinvolte in questa dolorosa vicenda, assicurando la nostra piena collaborazione alla magistratura».
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