Le nuove norme: niente smart working senza green pass

La bozza delle linee guida preparate dai ministri Brunetta e Speranza: senza certificazione niente stipendio per i dipendenti pubblici. Ecco tutte le regole

Le nuove norme: niente smart working senza green pass

Malgrado le proteste che stanno interessando il Paese, continua la linea dura del governo, e ora arrivano le nuove norme dei ministri per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta e della Salute Roberto Speranza per quanto concerne il ritorno al lavoro in presenza dei dipendenti pubblici. Senza green pass questa categoria di lavoratori non riceverà lo stipendio. Non solo. L'assenza da lavoro, considerata ingiustificata, non permetterà di maturare il periodo di tempo necessario per otterene gli scatti, le progressioni e la pensione.

Questo, insomma, quanto contenuto all'interno della bozza del documento redatto dai due ministri e riportato da Il Messaggero.

Senza green pass neppure lo smart working

Si va avanti, dunque, sulla strada dell'inflessibilità, come del resto ci si aspettava considerate le recenti dichiarazioni di Renato Brunetta. Se il provvedimento dovesse diventare effettivo, chi sarà sprovvisto del lasciapassare verde non potrà neppure contare sul lavoro da casa. Sulla bozza visionata da Il Messaggero si legge infatti che "non è consentito, in alcun modo, che il lavoratore permanga nella struttura, anche a fini diversi, o che il medesimo sia adibito a lavoro agile in sostituzione della prestazione non eseguibile in presenza".

Consentire lo smart working, prosegue infatti il documento, sarebbe un aggiramento della norma. E ancora: "Non è consentito in alcun modo, in quanto elusivo del predetto obbligo, individuare i lavoratori da adibire al lavoro agile sulla base del mancato possesso di tale certificazione".

L'obbligo di esibire la cerificazione verde per accedere agli uffici pubblici, fra l'altro, non riguarderà soltanto i dipendenti, ma anche per "i visitatori e le autorità politiche o i componenti delle giunte e delle assemblee delle autonomie locali e regionali". C'è un'eccezione, però, che vale solo per la categoria "degli utenti, ovvero di coloro i quali si recano in un ufficio pubblico per l'erogazione del servizio che l'amministrazione è tenuta a prestare".

Chi farà i controlli

Proprio per garantire l'erogazione del servizio a tutti gli utenti, il responsabile o datore di lavoro dovrà garantire tutte quelle misure di contenimento stabilite dalle autorità sanitarie competenti e le organizzazioni sindacali. Il fine è quello di evitare eventuali focolai del virus.

Dovranno inoltre essere mantenuti i controlli, in particolare nei confronti dei dipendenti, tenuti ad essere in possesso del green pass. Anche in questo caso, secondo le nuove norme, toccherà ai dirigenti organizzare il tutto.

Le verifiche potranno essere svolte sia ai tornelli, in caso ci sia la possibilità di installare i dispositivi, oppure mediante operazione di controllo a campione eseguita da parte del responsabile di ciascun dipartimento. Quest'ultimo, tramite l'app VerificaC19, dovrà effettuare delle verifiche a cadenza giornaliera.

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